L’ingresso di quell’antro.
Dove conduceva?
Davvero nell’Aldilà?
Nel regno dei morti?
“Qui saremo al sicuro…” rompendo finalmente il suo lungo silenzio Monsieur “... meglio i morti che gli spettri… ed ormai questo paese è pieno di spettri…” scendendo in quell’Oltretomba ed aiutando Elisabeth a seguirlo “… spettri e demoni pronti a tormentarci e a rubarci l’anima…”
Giunsero così presso un lungo corridoio, un tempo utilizzato per seppellire i morti.
Il buio ed il mistero regnavano sovrani, come se non ci fosse altro lì sotto.
“Già, siete una donna…” voltandosi verso Elisabeth “… e se anche non me ne fossi accorto prima, ci avrebbero pensato le vostre parole a raffica a ricordarmelo.” Aggiunse sarcastico. “Volete sapere cosa sta succedendo, madame? Bene, sappiate che abbiamo raggiunto un luogo segreto ed inaccessibile ai più… un luogo celato da nomi in codice, segni e segnali… vedete, i Rossi sono i Ginestrini per via dei loro abiti e del sangue che hanno versato, i Blu sono chiamati i nobili per il loro sangue ed infine i Bianchi sono ovviamente i chierici.”
Ad un tratto, dalla profondità del corridoio, si accese una luce, probabilmente una torcia.
“Ecco, mia cara Euridice, il nostro Mercurio che ci indica la strada…” indicando quella luce Monsieur.
I due raggiunsero la torcia e si ritrovarono nel ventre di quella grotta sotterranea.
Era illuminata da diverse fiaccole ed ospitava un buon numero di persone.
E tutte quelle persone sembravano in attesa di qualcosa.
“Ecco…” sussurrò Monsieur ad Elisabeth “… sta per cominciare...”