L'irriverenza di Sir Guisgard mi fece sorridere sinceramente.
"Siete davvero incorreggibile, Sir Guisgard!" Risi. "Ma il vostro spirito ha allentato la sgradevole tensione che la presenza di quell'individuo crea durante questa bella serata." Allusi all'ambasciatore di Magnus.
"Non vorrei sembrarvi eccentrica o crudele, ma la presenza di quell'uomo mi fa rimpiangere di essere una donna... se fossi stata l'erede maschio che mio padre desiderava... a quest'ora potrei vendicare gli affronti e i soprusi subiti dalla mia casata col filo della mia spada." I miei occhi brillarono famelici, mentre accarezzavo con lo sguardo il profilo di Missan e il mio cuore ardeva di desiderio di vendetta. Subito abbassai modestamente lo sguardo.
"Non desidero annoiarvi, Sir Guisgard, sono sicura che questi discorsi non vi siano congeniali, quindi cambiamo pure argomento..."
In quel momento una donna, che avevo già notato in quanto accompagnatrice di Missan, si avvicinò e mi carpì la mia attenzione. Era giovane e bella, ma la sua bellezza era un po' mortificata da un vestito quasi austero. Non furono le sue parole a convincermi, ma la luce che brillava nei suoi occhi.
La osservai con distacco e diffidenza.
"Vi ascolto... ma non vedo per quale ragione dovrei fidarmi delle vostre parole... lady? Qual è il vostro nome?" seguii la donna, spostandomi di qualche passo, mentre la musica copriva le nostre parole e le celava a orecchie indiscrete.
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
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