Cavaliere della Tavola Rotonda
Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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“Per carità!” Esclamò Guisgard a quelle parole di Melisendra. “Rimpiangete di essere una donna, milady? Io non potrei immaginarvi diversamente!” Assumendo un’aria di vivace stupore. “Si, decisamente.”
Poi, il nipote del duca, si voltò lentamente nella direzione in cui sembravano fissarsi gli occhi di Melisendra.
“Un uomo che vi causa tanto turbamento…” mormorò con sufficienza “… beh, sarà senza dubbio un uomo straordinario…”
In quel momento ai due si avvicinò Gaynor.
La Ginestrina disse alcune parole a Melisendra, attenta a non farsi udire da altri.
Un attimo dopo le due dame si allontanarono di qualche passo da Guisgard.
Il tutto però avvenne sotto gli occhi attenti e vigili di Missan.
“Lasciatemi indovinare, vi prego…” disse Guisgard avvicinandosi all’ambasciatore “… no, non ditemelo… il rappresentante di qualche corporazione, a cui mio zio ha causato noie! Ho indovinato?”
“Oh, spiacente di deludervi, monsieur…”
“Monsieur?” Ripeté Guisgard. “Ah, ma allora siete francese!”
“Missan, ambasciatore della Repubblica di Magnus.” Con un lieve inchino.
“Felice, onorato, fortunato.” Rispondendo a quell’inchino Guisgard. “Che popolo affascinante il vostro. Adoro tutto di voi, sapete? Dalla letteratura, ai formaggi. E senza parlare del vino poi. Si, decisamente un gran popolo quello francese, sebbene abbiate un dolente punto debole, specialmente voi di Magnus… il collo, amico mio.” E rise.
“Il collo?” Ripeté Missan.
“Beh, non sapete annodarvi i nastri alle camice!” Esclamò Guisgard. “Guardate qui!” E gli sciolse il nodo che ornava la sua camicia. “Ma, non temete, vi darò io delle lezioni. Alla moda di Barcellona, promesso.”
“Siete gentile, monsieur.”
“Cosa vi ha spinto qui, nell’umida Inghilterra?”
“Beh, bisogna pur curare i rapporti con i nostri vicini.” Rispose Missan. “E poi, devo dire, sono attratto dalla flora di Camelot, monsieur.”
“Davvero?” Stupito Guisgard. “Eppure, da quanto sento, è da voi che i fiori destano meraviglia. Come quella famosa banda di misteriosi individui… il Giglio Verde…”
Missan lo fissò.
“Sapete che quegli individui, sebbene così fuori moda e dai dubbi gusti, mi hanno ispirato dei versi? Volete ascoltarli?”
“Con piacere, monsieur.”
“Ecco… s’intitolano il Giglio Verde, di sir Guisgard Tudor…”
Sorrise e cominciò a recitare:
“Chi mai sarà e da dove mai arriverà?
E Magnus, tutta inquieta, dov’è non sa.
E la repubblica dietro quel nome si perde.
Sarà Angelo o demonio, quel Giglio Verde?”
“Deliziosi.”
“Vi ringrazio.”
“Specialmente i versi… E la repubblica dietro quel nome si perde...”
“Ah, si, piacciono tanto anche a me!” Esclamò Guisgard. “Perché vedete… tutti lo cercano e questo da ai versi un certo… non so… come dire… massi, mi avete capito, no!”
“Perfettamente.” Sorridendo Missan. “Ora perdonatemi, ma sono atteso. Arrivederci, caro sir Guisgard.”
“Arrivederci, signor ambasciatore.”
Un attimo dopo Missan, lasciato Guisgard, si avvicinò a Melisendra e a Gaynor.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
Ultima modifica di Guisgard : 26-09-2011 alle ore 01.08.58.
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