26-09-2011, 16.14.42
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#384
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Cittadino di Camelot
Registrazione: 08-04-2010
Residenza: Ignota ai più
Messaggi: 2,235
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Ero uscita dalla locanda e avevo preso la stradina che, costeggiando la costruzione e aggirandola da dietro, attraversava il paese e proseguiva verso quella collina che avevo notato al nostro arrivo in città...
Camminavo rapida, con le braccia stringevo il mantello intorno al corpo e gli occhi erano persi in pensieri e congetture...
All’improvviso un carro si fermò davanti a me e alcune voci sconosciute mi destarono dalle molte idee che mi frullavano per la testa...
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
“Buonasera, madamigella!” Salutò all’improvviso qualcuno.
Un carro con diverse persone, aveva affiancato Talia.
“Dove te ne vai tutta sola?” Chiese uno di quelli sul carro.
Era uno dei carri tanti che attraversavano le strade, portando i giovani contadini da un lato all’altro della cittadina e della campagna a gozzovigliare.
“Unisciti a noi per cantare alla libertà e alla fratellanza ritrovata!” Continuò quel giovane contadino. “Siamo diretti sulla collina, dove balleremo e canteremo tutta la notte!”
“E faremo l’amore fino all’alba!” Ridendo una ragazza di quella compagnia.
“Piano, Esmeralda, o la spaventerai!” Disse una sua compagna.
“Spaventarla? E perché mai?” Stupita Esmeralda. “Non ci sono mica più i preti ad invocare i castighi del girone dei lussuriosi!”
“E quando mai tu ti sei lasciata intimorire dai proclami dei preti?” Replicò un altro di loro.
“Forse solo quando mia madre mi mandò a studiare dalle suore!”
“Oh, Cielo! Ti sto immaginando come una suora, Esmeralda!”
“Ma di clausura, mi raccomando!”
E tutti risero di gusto.
“Dai, forza!” Esmeralda a Talia. “Avanti, unisciti a noi!”
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Li osservai in silenzio per qualche momento...
Libertà!
Quei poveri disgraziati si riempivano la bocca di grandi parole... libertà, uguaglianza... ma era libertà, quella?
L’ozio, la baldoria... era libertà di facciata o libertà di fatto, la loro?
Sogghignai e mi voltai per andarmene, quando qualcosa nelle loro parole mi bloccò.
“Sulla collina?” dissi, tornando di scatto a guardarli “Siete diretti sulla collina?”
I miei occhi scorsero le loro facce, un po’ ingenue, ancora per un istante, solo un istante... poi presi la mia decisione.
“La collina!” dissi, tendendo la mano per farmi issare sul carro “Certo, ma... Insomma, chiunque ormai può andare sulla collina e fare quel che vuole... giusto? Che razza di impresa sarebbe, dunque?”
Sorrisi e mi accostai con aria cospiratoria a loro: “Io, invece, ho un’idea migliore! Ho sentito dire che c’è un posto fantastico... un luogo, detto delle Catacombe, dove accadono cose misteriose e affascinanti, un luogo dove solo i veri uomini hanno il coraggio di portare le loro ragazze e che lì le notti sono indimenticabili... Pare che fosse proibito andare lì, una volta... ma ora! Ora noi facciamo quello che vogliamo, giusto? Andiamo dove vogliamo e quando lo vogliamo! Andiamo al luogo delle Catacombe, se ci va... senza render conto a nessuno! Niente più obblighi, niente più doveri! Ora noi siamo liberi!!”
La mia voce, che si era fatta via via più alta e fervente, si spense all’improvviso.
Languidamente scivolai e mi sedetti sul bordo del carro...
“Eh... farei qualsiasi cosa per un uomo che avesse il coraggio di portarmi lì...” sospirai platealmente “Qualsiasi!”
Mantenendo quell’espressione languida e un po’ maliziosa che Essien amava farmi inserire nella mie parti, azzardai un’occhiata di sottecchi alle loro espressioni... forse li avevo convinti. Forse!
Di nascosto, incrociai le dita.
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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