Il rumore delle onde contro la scogliera.
Spruzzi di schiuma venivano lanciati nell’aria vivace del mattino.
In lontananza la sagoma di una nave si muoveva verso Occidente, mentre vasti banchi nuvolosi si stagliavano contro l’orizzonte sconfinato, simile ad un invalicabile confine tra il nostro mondo ed uno diverso, che la paura di Melisendra immaginava fiabesco, meraviglioso e differente dalla triste ed angosciante realtà.
Per un attimo il rumore del mare si confuse con la voce della sua paura.
Allora le sembrò di sentire le voci dei suoi cari.
La chiamavano, la invocavano.
Erano lì, poco lontani da lei, forse ai piedi di quella scogliera.
Per un attimo allora avvertì l’insensato istinto di lanciarsi verso quelle voci.
Se le avesse raggiunte, i suoi dolori sarebbero finiti.
Melisendra allora guardò verso la scogliera.
Il vento le gonfiava il vestito, quasi a sospingerla verso quel salto che le avrebbe reso la gioia e l’amore dei suoi cari.
Bastava poco, un salto, addolcito da vento e dalle onde del mare sottostante.
Ad un tratto sentì qualcuno afferrarle il polso.
“Volete morire, madame?” Chiese la voce di Missan. “Non ancora, madame… non ancora!” Ed il suo rosso mantello avvolse entrambi in un inquietante abbraccio.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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