Cavaliere25 aveva gettato uno sguardo nella cella.
Giselle era seduta su un mucchio di paglia ed aveva la schiena contro la parete della cella.
Il suo viso era pallido per la paura ed i suoi occhi rossi per il pianto.
Tremava e si massaggiava nervosamente le mani.
Ad un tratto il russare di Mercien si interruppe per un attimo.
“Bada che nessuno si avvicini alla cella…” mormorò a Cavaliere25, per poi tornare a dormire.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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