Ero esausta.
Bevvi avidamente ciò che mi veniva offerto e trasalii quando mi bruciò la gola, ma fui lieta di sentire nuovamente il calore diffondersi dentro di me.
Cosa dire loro?
"Io... avevano detto che avrebbero liberato Giselle se mi fossi recata all'appuntamento sulla scogliera... ma Giselle... non c'era." Abbassai lo sguardo. "Sono scampata per miracolo alla cattura, ma in prossimità del palazzo sono caduta da cavallo."
Piansi e diedi voce ai miei più terrificanti pensieri: "Temo non ci sia più niente da fare per Giselle!"
Crollai. La disperazione era troppa per contenerla, così calde lacrime scendevano sulle mie guance, come una pioggia fittissima.
Poi mi calmai. Avevo ancora una carta da giocare.
"Potreste portarmi carta, penna e calamaio?" Chiesi a Jalem. "Devo assolutamente scrivere a una persona... che forse potrà aiutarmi."
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
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