“Mont Saint Michel…” ripeté Monsieur, mentre il taverniere servì loro quanto ordinato “… ci sono stato anni fa… credo sia un posto unico, dove davvero il Cielo sembra congiungersi con la terra… quella marea pare voler ricoprire ogni cosa e mutare ciò che vediamo… allora la terra scompare e le acque dominano… davanti a quello spettacolo si arriva a rimpiangere di non essere un poeta…” restò un attimo pensieroso “… ieri era il giorno di San Michele… al mio paese è festa grande… ci manco da così tanto tempo che quasi mi sembra di non esserci mai stato…” sorseggiò del vino “... voi rovinarmi la piazza?” Sorridendo ad Elisabeth. “Ed in che modo? Nessuna donna potrebbe essere gelosa di voi, visto che non manifestate alcun interesse verso di me.”
Il taverniere portò le focacce col miele in tavola.
“Un ottimo dolce per festeggiare il vostro compleanno, madame.” Disse Monsieur. “Fulgenzio scriveva che per acquietare i latrati di Cerbero occorrono proprio focacce e miele.”
“Eh, il nostro amico è un gran filosofo, madame.” Sorridendo il taverniere. “Non lasciatevi ingannare dalle sue parole… egli è un dotto col cuore di un filibustiere!” E rise di gusto.
“E tu un cuoco con la lingua troppo lunga!” Replicò Monsieur. “Ti vedrei bene in una commedia di Menandro o di Aristofane!”
“Ah, eccolo!” Scuotendo il capo. “Quando dico il vero e non sa come smentirmi, ecco che cerca di confondermi con le sue lettere!”
Ed entrambi risero.
“Ma voi siete stanca, madame…” fece Monsieur fissando Elisabeth “… forse vi ho davvero fatto affaticare troppo…”
“Ma dove siete stati?” Domandò il taverniere.
“Nell’Oltretomba…” mormorò Monsieur “… come Orfeo ed Euridice…”
“E chi sarebbero?”
“Mostraci una stanza per far riposare madame…”
“Si, subito.” Annuendo il taverniere. “Seguitemi, prego.”
Un attimo dopo il taverniere mostrò la stanza ad Elisabeth.
“Ora riposatevi, madame…” disse Monsieur “… io attenderò il vostro risveglio… e dopo potrete riprendere la vostra missione.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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