Tyler fissò Melisendra per alcuni istanti.
I suoi occhi scivolavano sulla pelle d’alabastro di lei e tra quei boccoli rossi.
Gli occhi di lei.
Tyler li fissava, come se vi vedesse altro dentro.
Un mondo, tanto rimpianto, quanto lontano.
“La barca che deve condurmi dall’altra parte della baia è pronta?” Chiese Melisendra.
Tyler era sulla prua e la fissò senza rispondere nulla.
“Allora? Hai sentito ciò che ti ho detto?”
“Le nuvole si stanno gonfiando troppo velocemente…” mormorò lui “... ed il vento ha cambiato direzione... non mi piace il mare oggi…”
“A me non interessa cosa ti piace o meno…” seccata lei “... devi portarmi dall’altra parte della baia! O vuoi che vada a riferire questo tuo comportamento a mio padre?”
“Vostro padre mi ha affidato la sua barca...” saltando giù da essa lui “... e non posso salpare con questo tempo... i vostri amici aspetteranno il sereno…”
“Come osi?” Adirata lei. “Cosa ne sai tu di una festa dell’alta società? Sei solo un povero marinaio grezzo ed ignorante!”
“Cosa accade qui?” Correndo un altro marinaio.
“Philip, vi prego, portatemi voi dall’altra parte della baia!” Alterata Melisendra. “Al mio ritorno poi riferirò l’accaduto a mio padre!”
Ad un tratto Tyler saltò sulla barca e mollò la cima, per prendere il largo ed allontanarsi.
“Dove diamine vai?” Gridò Philip. “Torna indietro!” Scuotendo il capo. “Quello è tutto matto!”
Anche quel ricordo lontano sembrò attraversare il mondo che Tyler vedeva negli occhi di Melisendra.
“Già…” mormorò “… non è rimasto più niente di quel passato… ho saputo della sorte toccata alla vostra famiglia, madame… ma dubito che io possa aiutarvi ora… sono solo un povero marinaio grezzo ed ignorante…” e fissò la catenina che aveva in mano.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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