Discussione: Il Giglio Verde
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Vecchio 30-09-2011, 04.10.46   #480
Melisendra
Cittadino di Camelot
 
L'avatar di Melisendra
Registrazione: 27-02-2011
Residenza: Dai boschi nebbiosi
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Melisendra sarà presto famoso
Sorrisi un po' malinconicamente.
"E io... come dicevi? Ah sì... una pupattola dorata..." alzai gli occhi al cielo a quel ricordo. Eravamo poco più che ragazzini e litigavamo spesso. "Ti detestavo, Tyler... eri il figlio maschio che mio padre aveva sempre voluto... E se lo fossi stata, forse, non sarebbe finita così."
Ordinai da bere un bicchiere di vino per me e uno per lui. Glielo offrii.
"Ringrazio il Cielo che almeno tu ti sia salvato... la sorte ha voluto che non ti trovassi a Beauchamps durante la rivolta..."

"Padre! Papà! Che lungo viaggio dalla capitale... lungo e polveroso!" sorrisi scendendo dalla carrozza e trovando mio padre ad attendermi a Beauchamps. Insieme a lui, a darmi il bentornato c'erano i suoi uomini e le dame di mia madre. Mi guardai intorno, istintivamente, alla ricerca di un volto familiare che non scorgevo. Ma celai quell'ansia dietro a un sorriso.
"Bambina... il tuo ritorno ci ha sorpresi... eri così ansiosa di tornare alla vita di corte che non pensavamo di vederti tornare così presto. Il tuo biglietto, però, è giunto tempestivamente." Mia madre parlava con quel lieve accento straniero che rendeva affascinante ogni sua parola, come se scivolasse su un tappeto di velluto.
Abbracciai mio padre, ma il suo sguardo era indecifrabile. Inarcai un sopracciglio.
"Vuoi scusarci, mia cara? Vorrei parlare da solo con nostra figlia..." A un suo cenno il cortile si svuotò. Ero quanto meno stupita.
"Padre..." riuscii a dire con aria interrogativa.
"No, Melisendra... non dire una sola parola..." i suoi occhi erano freddi. Non era mai stato così freddo con me. "Lui non c'è. Due giorni fa abbiamo ricevuto il biglietto che annunciava il tuo ritorno e io... io l'ho allontanato. Si trova in Inghilterra adesso. Ed è meglio che te ne dimentichi."
Sgranai gli occhi. Mi si seccò la gola.
"Ma..." cercai di spiegarmi.
"Ma niente! Non sono vecchio tanto da non accorgermi di certe cose!" I suoi occhi fiammeggiarono. "Non voglio sapere nulla di quel che è o non è successo! Anche perchè è un uomo d'onore e in quanto tale sono certo che non sia accaduto nulla di irreparabile, ma questo non giustifica la tua leggerezza! Se fosse stato chiunque altro... lo avrei fatto fustigare, giustiziare e gettare a mare il suo corpo!" Lo guardai talmente esterrefatta che si addolcì un pochino. "Non ne parleremo più... anche perchè ho deciso! Ti ho tenuta fin troppo con me... devi sposarti e ti sto combinando un buon matrimonio."
Mi sentii raggelare.
"Ti sposerai e sarà bene che il tuo futuro marito non rimanga insoddisfatto di te... ci siamo capiti?" Mi accarezzò dolcemente il capo. "Non fare così... è per il tuo bene e per quello del nostro casato. Sarai felice... lo prometto..."
Non ne parlammo mai più.

Una cameriera ci portò una candela e io potei osservare meglio il suo viso. Sorrisi. Posi la mia mano sulla sua che stringeva la catenina e racchiusi le mie dita attorno alle sue, che stringevano la foglia d'edera.
"Suvvia, Tyler... il passato è andato come doveva andare, lo sai anche tu... ma ne conserviamo anche dei bei ricordi, no?" Era strano rivederlo senza l'uniforme nera bordata di cremisi che indossava al servizio di mio padre. E dov'era finita la sua spada? "Cosa fai qui? Credevo fossi tornato nel Kent... temevo non ti avrei più trovato..."
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
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