La mano di Melisendra sulla sua.
Quasi istintivamente Tyler lasciò scivolare tra le dita la catenina.
“Non dovreste separarvene…” disse “… questa catenina avrà pure un valore…” sorseggiò del vino “…mi sono salvato non a causa della Bontà del Cielo, ma solo perché nelle mie vene non scorre sangue blu… come il vostro…” aggiunse “… siamo diversi, madame… anche davanti all’odio degli uomini… anche davanti alla morte stessa…”
Teneva gli occhi bassi.
Era sempre stato un cavallo selvaggio, indomito ed indomabile.
Un ragazzo tutto cuore, impulsi, istinti, passioni.
E lei non era mai riuscita a capire fino in fondo cosa celasse quel suo sguardo tormentato ed inquieto, protetto com’era da quell’impenetrabile velo di malinconia.
“Non sono mai stato il figlio maschio che vostro padre tanto desiderava…” tirando via la sua mano da quella di lei “… un figlio non si caccia via…” i suoi occhi fissarono, per un attimo, quelli di lei “… ci sono stato poco nel Kent… il mare… il mare è il mio mondo, il mio sogno… l’unico che il passato non si sia portato via… qui arruolavano marinai per ogni genere di traffico… e non facevano troppe domande… per questo sono ritornato qui... una volta una zingara mi predisse che sarei morto in mare… ed anche io lo credo…”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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