Altea fissava quel ritratto.
Era raffigurata una donna bellissima.
Lunghi e ricci capelli d’ebano, accomodati alla moda di Cipro, incorniciavano un viso perfetto, dai lineamenti delicati e raffinati.
Un colorito roseo lambiva qual volto, impreziosito da grandi e profondi occhi verdi, mentre carnose e vermiglie labbra conferivano a quell’immagine un’esotica sensualità.
Altea restò rapita da quella figura, che appariva così reale da sembrare quasi imprigionata in quel quadro.
Ad un tratto la bella principessa irlandese avvertì come un senso di freddo.
Le parve allora di vedere un’ombra spostarsi velocemente nella penombra.
Ma fu un attimo.
Poi di nuovo l’angosciante solitudine che trasmetteva quel bellissimo ritratto.
“E’ lady Cassandra Carrinton…” disse all’improvviso una voce alle spalle di Altea “… è morta qui, in questo palazzo, anni fa… e da allora il suo spirito non ha più abbandonato questo luogo… non dovevate entrare in questa stanza, milady…” continuò la vecchia Angry “… lord Carrinton non permette a nessuno di accedervi… venite, ho preparato una tisana calda e dei biscotti… prego, seguitemi…” aggiunse la vecchia servitrice, mentre la donna del ritratto le fissava enigmatica.