Discussione: Il Giglio Verde
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Vecchio 05-10-2011, 02.11.45   #516
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Il mare.
I riflessi dorati del Sole sulle acque, il rumore delle onde contro gli scogli e l’odore di salsedine nell’aria.
Elisabeth fissava quel mare e lasciava che il vento le accarezzasse i capelli.
“Cosa ci sarà oltre quell’orizzonte sconfinato?” Si chiedeva, cercando di immaginare luoghi lontani, dai contorni incantati e dalle atmosfere fiabesche.
“Forza, c’è il libeccio!” Gridò un vecchio marinaio. “Usciamo ora e al ritorno avremo vento favorevole!”
“No possiamo prendere il mare ora…” rispose un giovane marinaio “…o sarà il mare che prenderà noi...”
“Ma se è calmo!”
“La tempesta è annunciata da lieve brezza...” replicò un altro marinaio “... anche io credo sia meglio restare qui per oggi...”
Ad un tratto una barca entrò nel porto, fino a raggiungere il molo.
“Dite... il mare è agitato?” Chiese il vecchio marinaio all’uomo che era su quella barca.
“Stanno venendo a prendermi…” mormorò questi “... preso saranno qui...”
In quel momento si udirono dei rintocchi di campane.
“Sono le campane del Castello dell’Eremo...” fece un marinaio “… suonano quando un prigioniero è fuggito... presto il porto sarà pieno di soldati repubblicani...”
Tutti allora fissarono l’uomo sulla barca.
Questi alzò il capo e mostrò il suo volto: era Monsieur.
Guardò allora Elisabeth, con occhi cupi e la fronte rigata dal sudore.
La sua faccia era una maschera d’inquietudine.

Elisabeth si svegliò di colpo.
La giornata era soleggiata ed una lieve brezza scuoteva le cime degli alberi che raggiungevano la finestra della sua stanza.
Dalla staccionata della tavernetta proveniva un rumore.
Era Monsieur che spaccava la legna.
Era senza camicia e guardandolo Elisabeth si accorse dei segni che l’uomo aveva sulla schiena: erano frustate.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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