Monsieur ed Elisabeth ritornarono nella tavernetta e subito il taverniere servì loro delle focacce calde.
Il pasto era ottimo, degno della nomea delle focacce di quel posto, ma l’atmosfera era pesante.
La colazione trascorse in un assoluto silenzio.
Monsieur, cupo ed inquieto, non rivolse mai, per tutto il pasto, la parola ad Elisabeth.
Finito di mangiare si alzò e si avviò verso l’uscita.
“Preparatevi, madame…” voltandosi verso Elisabeth “… io intanto vado a procurare dei cavalli per il viaggio… sarò di ritorno fra un’ora al massimo.” Ed uscì.
“Allora, madame…” sparecchiando il taverniere “… come erano le focacce? E come vi siete trovata nella mia tavernetta? Siete la compagna di viaggio del mio migliore amico, dell’uomo a cui devo la mia vita e dunque vi ho trattati come sangue del mio sangue.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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