Davanti a quelle monete mostrate da Altea, il mercante Milo scosse il capo e respinse, con garbo, la mano della ragazza.
“Mia signora queste stoffe sono già pagate.” Disse chinandosi in segno di rispetto.
“Il cuore…” mormorò lord Carrinton “… lasciate che vi narri una storia, milady… ero piccolo, forse attorno ai dieci anni… e a casa nostra giunse a farci visita una lontana parente. Con lei c’era una ragazzina… era sua nipote… ed in quel momento mi apparve come la cosa più bella che avessi mai visto… ricordo che era in collera con sua zia… voleva mettere un vestito, ma la nobile dama non era d’accordo… la ragazzina lo mise lo stesso, di nascosto, e la zia la schiaffeggiò davanti a me… lei corse via in lacrime…” esitò un istante, dove il suo sguardo sembrò perdersi negli esotici colori di quelle stoffe sul banco “… poco dopo io uscii in giardino a giocare e lei, la ragazzina, era lì, accanto ad una fontana… <<sai, eri davvero bella con quel vestito>>... le dissi… lei mi fissò, si asciugò le lacrime e infastidita rispose... <<perché allora non hai detto nulla? Sei rimasto zitto mentre lei mi schiaffeggiava... perché ora sei venuto a dirmelo?>>...” sul volto di Carrinton comparve, per un momento, un leggero e malinconico sorriso “… <<perché io sono un cavaliere e tu una dama... e i cavalieri non vogliono che le dame piangano>>... le risposi un po’ ingenuamente... <<un cavaliere segue sempre il cuore... e tu non l’hai fatto... sei rimasto zitto>>... replicò stizzita lei...”
Carrinton sfiorò l’elsa della sua magnifica spada.
“Restai male davanti alle parole di quella ragazzina...” continuò “... perché aveva ragione… e da quel giorno giurai a me stesso che avrei seguito sempre e solo il mio cuore… che avrei seguito sempre e solo i miei desideri... per questo odio le convenzioni, le falsità e le ipocrisie dell’aristocrazia…” fissò Altea “… questo è per rispondere ai vostri dubbi, milady…” smise di sorridere, mentre qualcosa d’indefinito attraversava i suoi inquieti occhi neri.
Fece poi cenno all’omone che li aveva accompagnati in quell’affollato mercato e quello, annuendo, corse a prendere i loro cavalli.
“Ma badate, lady Altea…” voltandosi di nuovo verso la bella dama irlandese “... ciò che ho fatto, proprio perché mi veniva dal cuore, era per voi… e solo per voi... di tutto il resto a me non importa… fosse anche il mondo intero... ricordatelo sempre…” fissò poi Milo “… per domani quelle stoffe devo essere a Wirkley Street, dalla sarta indicata da lady Altea.”
“Si, mio signore.” Annuendo Milo.
Un attimo dopo l’omone si avvicinò, facendo segno che i loro cavalli erano pronti.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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