Discussione: Il Giglio Verde
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Vecchio 12-10-2011, 01.21.33   #592
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Allora” disse il taverniere ad Elisabeth “ritarderete la vostra missione? La vostra ricerca del duca di Beauchamps, madame? E solo per seguire lui?” Assunse una strana espressione, accompagnata da un lieve sorriso. “Forse dovreste conoscere meglio il vostro compagno di viaggio… ho notato che non pronunciate mai il suo nome… l’avete chiamato più volte solo Monsieur… perché? Non conoscete il suo vero nome?” Le fece segno di sedersi, mentre lui prendeva una sedia anche per sé. “Io invece posso dire di conoscerlo come nessun altro…” continuò il taverniere “… talvolta occorrono anni per conoscere davvero una persona, altre volte invece non basta neanche una vita intera… vi sono poi uomini che racchiudono nello sguardo tutto loro stessi e ti basta fissarli, anche solo per un istante, per comprendere tutto di loro… ricordo quel giorno come fosse ieri… faceva caldo… un caldo afoso nella baia di Cuma… ero stato arruolato a forza su una nave di Marsiglia e avevamo fatto sosta in quel porto a pochi chilometri a Nord di Napoli… di lì a poco saremmo ripartiti verso il Marocco… sapete chi sono coloro che su una nave vengono arruolati a forza? Sono gli ultimi della società, gente senza onore né diritti… eravamo poco più che zavorra a bordo… tutti ci guardavano con disprezzo… quella mattina il capitano era più nervoso del solito e per un nonnulla decise di darci una dimostrazione di forza… sorteggiò alcuni di noi per farci assaggiare il gatto a nove code… io fui tra i fortunati ad essere estratti…” rise amaramente, mentre la fronte era rigata dal sudore “… ci fecero inginocchiare sotto il Sole… con la schiena nuda ed il sale sotto le ginocchia… il mozzo era già pronto a frustarci, quando udimmo una voce fiera e decisa… mi voltai e lo vidi… disse qualcosa all’orecchio del capitano e questi, mordendosi le labbra, diede ordine di liberarci… non ho mai saputo cosa disse al capitano… ma da quel giorno, su quella nave, noi arruolati a forza fummo trattati come esseri umani…”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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