Discussione: Il Giglio Verde
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Vecchio 14-10-2011, 13.58.54   #639
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Una carrozza nera trainata da una pariglia di robusti stalloni baschi raggiunse la scogliera in balia del vento.
Il Cielo si gonfiava e si contorceva di ampie ed inquiete nubi che sembravano voler avvolgere e sradicare i pilastri che reggevano la volta celeste.
Un attimo dopo l’arrivo della carrozza, dagli alberi che lambivano quelle rocce una figura si avvicinò ad essa e vi entrò.
All’interno la figura vi trovò un uomo, solo a stento illuminato dal grigiore del cielo che filtrava da una delle finestrelle.
“Era necessario questo nostro incontro?” Chiese l’uomo a quella figura.
“Temo di si…” rispose questa, che un attimo dopo allentò il bavero della giubba e si tolse il cappello, mostrando così il suo vero volto “… vi ricordo i nostri accordi…” aggiunse Missan.
“Li rammento perfettamente.” Rispose l’uomo della carrozza.
“Dobbiamo trovare il Giglio Verde…” fece Missan “… è in gioco la mia testa…”
“Lo troveremo.”
“Lui conosce ogni mia mossa…”
“Come sarebbe?”
“Lo so…” agitato Missan “… credo abbia spie ovunque… occhi in ogni angolo ed orecchi ad ogni angolo…”
“Siete paranoico.”
“Conoscete un certo Presbitero Tommaso?”
“Mai sentito…” rispose l’uomo dopo un attimo di riflessione.
“Quel prete affermava di conoscere il Giglio Verde!” Fissandolo Missan. “E’ giunto nel palazzo come un’ombra!”
“Invece di occuparvi dei fantasmi, prestate attenzione ai vivi…” avvicinandosi l’uomo a Missan “… il palazzo di lord Tudor è un crocevia per i nostri nemici…”
“Cosa intendete?” Stupito Missan.
“Ho ragione di credere che strani movimenti avvengano in quel luogo…” spiegò l’uomo della carrozza “… quella nobile fuggita dal vostro paese, la dama di Du Blois...”
“Ebbene?” Tradendo impazienza Missan.
“Credo che presto prenderà possesso dei feudi appartenuti alla sua famiglia.” Rispose il misterioso uomo della carrozza. “Abbandonate ogni pretesa su quelle terre.”
“Lo vedremo…” mormorò Missan, appoggiando la testa all’indietro “... la bella Melisendra non costituirà più un problema… ma, anzi, una potente alleata…”
“C’è dell’altro…” fissandolo l’uomo “… ricordate il foglietto marchiato dal simbolo del Giglio che mi mostraste?”
“Si, certo…”
“Bene, l’ho fatto analizzare da un mio servitore greco… era intriso di un profumo particolare… lo stesso che usa un uomo di fiducia di lord Tudor…”
“Chi?”
“Sir Hagus.”
Missan si morse la lingua.
“Il profumo proviene dai fiori del giardino del palazzo dei Tudor” continuò l’uomo “e pare sia il preferito di sir Hagus.”
“Interessante…”
“Presto lord Tudor darà un nuovo ricevimento… e noi sapremo dove cercare…”
“Ottimo, amico mio!” Esclamò Missan. “Sarete ricompensato a dovere!”
“Lo spero bene.”
“Io mantengo sempre la parola data.”
“Ma il denaro pattuito non mi basta più.”
“Come sarebbe a dire?” Turbato Missan.
“A tempo debito conoscerete cosa voglio.” Disse l’uomo della carrozza.
“Voi aiutatemi a catturare colui che presta il volto ed il cuore al Giglio Verde” con un ghigno Missan “ed io esaudirò ogni vostra richiesta.”
Una stretta di mano sancì allora quel patto tra Faust ed il suo Mefistofele.
Un attimo dopo, ricopertosi di nuovo, Missan scese dalla carrozza e questa scomparve nell’echeggiare di quel vento, mentre l'ambasciatore restò a fissare il mare agitato.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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