Varcata la soglia,alla marmorea porta di meridione,che guarda verso le bianche scogliere,l'immenso mare, al piccolo trotto Rodolfo guida il suo Albios lungo il cardo,cercando tra i diversi candidi edifici,una taverna ed una stalla. Scortili, smonta e, preso per le redini il suo amico,con un sorriso e una tenera carezza sulla grande guancia,"Eccoci amico mio,siam giunti al luogo del ristoro e del riposo dal nostro lungo peregrinare", lo accompagna all'interno della stalla. Trovata una cella libera,ne apre la ferrea porta e,fattolo entrare,trovata adagiata su una mensola una striglia, ne ripulisce il bianco crine. "Ora ti porto della biada da mangiare poi ti lascio qui a riposare,mentre io men vo a ristorarmi alla taverna qui di fianco". Detto,fatto: spinta all'interno una delle ante del ligneo portone,si incammina verso il bancone in cerca di un oste a cui poter ordinare un pasto e si guarda all'intorno nella speranza di trovare qualche altro avventore a cui poter chiedere informazioni sulla città che lo ha accolto e,con cordiale disponibilità, iniziare a rendersi men estraneo agli occhi altrui.
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Rodolfo Iulo
" Concordia parvae crescunt, discordia maximae dilabuntur "
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