Presi i documenti e li sfogliai. Non sapevo nulla di come si leggessero.
Era sempre stato mio padre a occuparsi di quelle cose.
Le poche volte che mi ero dimostrata interessata all'amministrazione mi era stato intimato gentilmente di tornare con gioia a occupazioni meno noiose e di lasciare che fossero gli uomini a portare il fardello di tali seccature. Certamente lui sarebbe stato capace di trovarmi un marito all'altezza di quei compiti e non mi avrebbe costretta a stare china sui conti con gli amministratori delle nostre proprietà fino a farmi dolere gli occhi.
Mi ricordai di come ero docilmente tornata sui miei passi e, fuori dalla biblioteca, ero tornata nel solarium dove Giselle e mia madre sedevano con le altre dame.
"Mio signore, siete stato oltremodo gentile nell'occuparvi in questo modo di me..." mi inchinai "Ve ne sarò per sempre riconoscente."
Esitai. Non ero certa che fosse la cosa migliore da fare... precipitarmi là? Una parte di me desiderava correre verso quella che prometteva di diventare la mia nuova casa. Là forse avrei saputo qualcosa di più su mia madre. Non era mai stata prodiga di racconti sulla sua giovinezza o sulla sua terra d'origine. Non sapevo nulla neppure della sua famiglia. Avevo tante cose da imparare su di lei.
"Manderò un messaggio perchè si preparino per il mio arrivo... e leggerò attentamente questi documenti stasera stessa. Ignoro cosa mi abbia lasciato in eredità mia madre e spero solo di essere all'altezza del compito..." Mi voltai verso Tyler e lo presentai al Lord. "Milord, costui è l'uomo di cui vi parlavo... Tyler del Kent... è stato uno dei più valorosi e fidati uomini di mio padre e mi proteggerà dalle trame dei repubblicani."
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente.
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