Mio caro Guisgard questa l'ho scritta un pò di tempo fa ed è per voi, per farvi capire come io, da donna, sia una profondità nascosta e buia che confonde, smarrisce, rapisce e illude. Il mio volto è luce, lo è il mio sorriso e il mio sguardo giovane e vivace, lo sono tutti i palpiti del mio cuore. Tuttaviaun senso di amecania tragica, un silenzio pesto, una nostalgia dolente mi attanaglia, così mi ritrovo a respirare l'aria della notte per lasciarmi abbracciare dall'evanescente cornice della luna e delle stelle tutte, per smarrirmi nel trapunto manto nero ove si placano i pensieri e le acredini si assopiscono.
Notte
Notte,
che inghirlandata alcova sei
di bianche stelle,
che cristallina spieghi al nostro sonno
le meraviglie del firmamento,
regna!
Maestosa e taciturna,
fino al sorgere del sole…
Danza coi tuoi veli
sull’angusto giaciglio del mondo che dorme
e alla debole luce di una candela
soffia!
Affinché di questo ovunque tu sia
la consolazione.