L’umidità della cella procurava a Chantal brividi su tutto il corpo.
O forse era la paura a causarli?
Poi quella paura, unita alla stanchezza, la spinse a chiudere gli occhi.
Il Sole irradiava il cortile della scuola.
Studenti delle classi superiori passeggiavano in quel luogo, andando avanti e indietro, tra capitoli ripetuti ad alta voce, libri sfogliati in silenzio e chiacchierate spensierate in quel mattino di Primavera.
“Aspettami qui, Chantal.” Disse Padre Adam alla bambina.
Sorrise e la lasciò sopra una panca di quel cortile.
“Consegno alcuni libri al priore” continuò il chierico “e poi andiamo a casa. Non ci metterò molto. Fa la brava, mi raccomando.”
Dopo un po’, Chantal sentì delle giovani voci a pochi passi da lei.
Sotto un arco alcuni giovanissimi studenti parlavano ad alta voce.
“Eh, la fai facile tu!” Disse uno di loro. “Sei nobilissimo e sicuramente tuo zio ti avrà fatto frequentare chissà quale grande maestro dell’arte della spada!”
“Si, è vero!” Gli fece eco un altro. “Dai, ammettilo!”
Lo studente a cui i primi due parlavano era girato di spalle e Chantal non poteva vederlo in volto.
“Però eravate tutti entusiasti quando ho dato quella lezione a Pierre Loren!” Disse lo studente che dava le spalle a Chantal. “Quello sbruffone non si permetterà più di recarci offese solo perché siamo inglesi!”
“Ma noi siamo tutti con te!” Esclamò un altro di quegli studenti. “Però ammettilo... sai usare la spada così bene solo perché hai avuto un grande maestro!”
“Si, è vero.” Annuì lo studente voltato di spalle. “Ho avuto il miglior spadaccino del mondo come maestro.” E mentre parlava fendeva l’aria con un ramo secco.
“Quale spadaccino?”
“Mi spiace…” fissandoli lo studente che dava le spalle a Chantal “... ho giurato di non rivelare mai a nessuno il suo nome.”
“Beh, almeno puoi darci qualche lezione?” Domandò uno di loro.
“E perché mai?” Ridendo lo studente che Chantal non poteva vedere. “Ci sono io a proteggervi, no? Ma forse, se sarete buoni, un giorno vi insegnerò un paio di colpi infallibili!”
“Il solito modesto!”
E tutti loro risero come solo una compagnia di veri amici sa fare.
“Andiamo, Chantal…” fece padre Adam “… scusami se ti ho lasciata sola… vieni, torniamo a casa.”
Un rumore di passi svegliò la ragazza da quel sogno misto ad un ricordo.
Un attimo dopo due guardie si presentarono davanti alla sua cella.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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