E venne il giorno della partenza.
Cardien diventava sempre più piccola alle spalle del carrozzone della compagnia e la strada a fatica serpeggiava tra le basse colline di quelle terre.
Si sentiva solo il rumore del carro che si trascinava sul terreno ed il canto degli uccellini.
Ad un tratto Tafferuille tirò fuori la sua ocarina e cominciò a suonare.
Il teatro era deserto e solo due figure animavano il palcoscenico.
“Allora è deciso?” Disse Tafferuille.
“Si…” rispose lei, fredda e indifferente “… sposerò il marchese di Florenza...”
“Perché?” Chiese con rabbia Tafferuille.
“Mi renderà felice.”
“Mi fai pena…”
“Io?” Fissandolo lei. “Sei solo una maschera... cosa ne sai della felicità?”
“Non potrà mai amarti come ti amo io…”
“Che sciocchezza.” Fece lei, per poi voltarsi.
“Se mi ami…” implorò lui “…non andartene via…non lasciarmi…”
Lei esitò per un istante, poi, senza voltarsi, andò via.
Tafferuille si chinò, maledicendo se stesso.
E fu in quel momento che si accorse di quel ragazzino.
I due si fissarono.
“Non dovresti piangere…” mormorò il ragazzino “…tu sei uno spadaccino invincibile… sei Tafferuille…”
Questi allora sorrise.
“Questa a me non serve più…” disse al ragazzino “… a te forse porterà più fortuna…” gli lanciò la maschera e svanì oltre il sipario.
“Sei qui, discolo!” Gridò padre Alain.
“Si, volevo vedere il teatro…” si giustificò il ragazzino.
“Ora faremo i conti!”
“Che succede?” Arrivando padre Adam.
“Questo discolo si era nascosto qui!” Spiegò padre Alain.
Padre Adam fissò il ragazzino.
“Perché l’hai fatto?” Domandò.
“Volevo solo vedere il teatro…”
“Resterai in punizione nella tua camera fino a domani.” Disse il chierico. “Così avrai tempo per ripensare a ciò che hai fatto.”
“Posso tenere questa?” Chiese il ragazzino mostrando la maschera lanciata da Tafferuille.
“Si, puoi…”
“E quali spettacoli metteremo in scena una volta giunti ad Ostyen, padrone?” Chiese Gobert, destando Tafferuille da quel ricordo e dalla sua musica.
“Vedremo…” mormorò Essien preoccupato “… vedremo…”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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