Discussione: Il Giglio Verde
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Vecchio 25-10-2011, 19.48.11   #880
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Il carrozzone raggiunse la porta di Ostyen.
Gli ufficiali di guardia controllarono i documenti e la licenza di Essien e lasciarono poi la compagnia entrare in città, ammonendo però che parate in costume dovevano avvenire solo una volta fissato il giorno dello spettacolo.
Ostyen era diversa da ogni altra città di Magnus.
La rivoluzione aveva impoverito molte zone e molti centri della nazione, facendo anche scomparire diversi villaggi.
Ma Ostyen era rimasta delle stesse dimensioni delle altre grandi città europee.
Era la città culto dei Ginestrini e lì convogliavano tutte le risorse della repubblica.
Le strade pullulano di gente, banchetti, carri e quant’altro riempisse lo spazio circostante.
Per alcuni poeti costretti ad emigrare o uccisi dal regime, Ostyen era la città senza voce.
Forse perché i campanili delle chiese non potevano più suonare le loro campane.
Talia fissava la strada davanti al carrozzone.
Era colma di volti, voci, ma le appariva deserta.
Dove conduceva quella strada?
Cosa c’era alla fine di essa?
Sogni o illusioni?
Il Sole morente proiettava lunghe ombre che pian piano avvolgevano le case ammassate su se stesse, dando un senso di malinconia a quello scenario.
E Talia fissava la sua ombra che sembrava galleggiare a causa della traballante andatura del carrozzone.
Ad un tratto un’altra ombra sfiorò la sua.
Era quella di Tafferuille.
Ed insieme, ora, quelle due ombre sembravano percorrere quella strada.
L’uomo dalla maschera variopinta si era adagiato accanto a dei barili usati per la polvere colorata da usare sulla scena.
“Ecco, ci sistemeremo laggiù.” Indicò. Essien alla compagnia.
Era uno spiazzo appena fuori le mura vecchie della città.
Qui la compagnia si sistemò alla meglio.
“Avanti, stasera è festa!” Esclamò Essien. “Avete tutti la serata libera!”
“Ottimo!” Disse Renart. “Avanti, Talia, andiamo a farci un giretto! Siamo finalmente in una grande città!”
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