Le loro immagini riflesse in quelle acque limpide e trasparenti.
Il dolce scorrere di quella fonte, i mille riflessi scintillanti che luccicavano sulle levigatissime e bianche pietre, la statua di Venere quasi a benedire l’incanto che avvolgeva i due innamorati.
Tutto appariva perfetto.
Carrinton accarezzò prima il volto, poi il collo della bella Altea.
La mano del nobile si perse nei morbidi e profumati capelli di lei.
Poi la baciò.
Un bacio appassionato, intenso, fatto di sospiri e dolci sapori.
Quello scenario paradisiaco sembrava chiudersi per proteggere i due amanti.
“Arriverei in capo al mondo” disse Carrinton ad Altea “pur di guadagnarmi il diritto di averti come moglie…” la fissò e sorrise “… chiederò a tuo padre di concedermi la sua gemma più preziosa, con tutti i suoi sogni e desideri… ed il mio unico impegno sarà quello di realizzarli tutti e renderla felice…” la baciò di nuovo.
Un lieve e piacevole vento, dolce e musicale, si alzò sullo stagno.
Penetrando nella luce di quel Sole d’Ottobre, sembrava fare l’amore con i bagliori che scintillavano attraverso le foglie degli alberi.
Poi l’aria fresca della sera.
I due amanti risalirono a cavallo e lui avvolse lei nel suo caldo abbraccio ed entrambi nel suo prezioso mantello.
Poi galopparono via.
Carrinton condusse Altea al palazzo di lady Kate.
“Raccogli tutte le tue cose…” le sussurrò “… scriverò a tuo padre, chiedendogli la tua mano… e manderò poi i miei servi a prenderti, per farti condurre al mio palazzo…” la baciò di nuovo e poi ritornò nella sua dimora.
Il nitrito del cavallo aveva destato coloro che abitavano nel palazzo.
Subito fu informata lady Kate, che raggiunse così all’ingresso Altea.
“Bentornata, baronessa!” Salutandola. “Spero abbiate trascorso una bella giornata. Con noi vi è anche lady Brianna…” indicando la damigella “… era venuta qui perché desiderosa di incontrarvi, baronessa.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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