Andrò un po' controcorrente dicendo che Cavalieri si nasce. In realtà, il mio discorso si ricollega a quello di Sir Guisgard di qualche post precedente, ma pur condividendo le sue conclusioni parto da una premessa differente.
Se, come lui dice, e come io condivido, il Cavaliere è in un certo qual modo un "predestinato", allora evidentemente egli nasce avendo nell'anima la forza morale e ideale di essere all'altezza del suo destino.
Conosciamo molte persone nella nostra vita, ma non mi sento di dire che tutte quante, ugualmente, abbiano dentro di loro quel qualcosa di speciale, di luminoso, quella "fiamma" che brucia, che è facilmente riconoscibile a chi abbia gli occhi per guardare oltre la superficie.
Non è mia intenzione fare discorsi elitaristici, e so bene di quanto sia pericoloso invece dire qualcosa del genere, che è difficile da spiegare, e che può dare invece proprio quell'impressione. Tuttavia a me sembra che ci siano persone nelle quali lo "spirito" (o il geist, per dirla alla Hegel) agisce con maggiore forza. Persone animate da un fuoco inestinguibile, che trasuda da qualsiasi loro atto, da ogni loro parola.
Per me queste persone sono nate con le potenzialità di far proprio l'ideale cavalleresco, ma dire che basti soltanto l'impegno... Non so. Può darsi, nella misura in cui impegnarsi a conseguire qualcosa significa aspirare a quel qualcosa. E sicuramente chi vuole dedicare tempo, sacrificio e passione a diventare il Cavaliere Perfetto, significa che è nato con quegli Ideali nel cuore.
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Un Cavaliere è devoto al valore, il suo cuore conosce solo la virtù,
la sua spada difende i bisognosi, la sua forza sostiene i deboli,
le sue parole dicono solo verità, la sua ira si abbatte sui malvagi
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