Penso che quello che colpisce l'immaginario collettivo sia che la morte e la precarietà della vita riguardano anche chi, come Simoncelli, aveva tutto: la gloria, il denaro, il successo. Era un eroe moderno, come molti personaggi dello sport. Bello, talentuoso, ricco, di successo. Il mito di moltissimi giovani. Nondimeno la morte non lo ha risparmiato, e nel più crudele dei modi...
E' naturale che la morte sia sempre fonte di dispiacere, siano coinvolte le persone famose o quelle "normali". Tuttavia quando succede a quelle famose il riverbero dell'emotività, la percezione delle cose è amplificata dal successo che si erano costruiti in vita, e il messaggio arriva forse più forte. Giovani o vecchi, ricchi o poveri, nessuno di noi vive per sempre.
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Un Cavaliere è devoto al valore, il suo cuore conosce solo la virtù,
la sua spada difende i bisognosi, la sua forza sostiene i deboli,
le sue parole dicono solo verità, la sua ira si abbatte sui malvagi
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