Rivisione della metrica
Salve a tutti. Quando ho cominciato a comporre poesie non ebbi ad interessarmi molto della loro divisione in sillabe. Componevo le stesse in ottonari, nonari, decasillabi, tutti in una sola poesia. Ora, da un po' di tempo sto cercando di aggiustar il tutto in un conteggio di sillabe, e sperando esto mi riesca per il meglio, posto delle poesie da me giù postate, ma riviste in una, spero, giusta metrica, cangiando anco qualche parola.
L’ AUGELLO INNAMORATO
Fermo il passero su di un ramicello
Rivolge il mesto guardo all’orizzonte,
Dove poi muore il dorato ruscello:
Là, dove degli Ernici sorge il monte.
S’ ode del bosco la quiete, ed ello
Sospira vederla inceder sul ponte:
Desia, ma l’ incanto non è quello
Del sole baciante all’ alba la fonte.
Quel bacio al maitino più non indora
Quel ansimante cuore di gioventù,
Quando ardente cantava sì ognora
Di dolci baci che volgono or lassù:
Là, dove lei ama, canta ma ignora
Un passero che gioire non sa più.
AL MIO BISNONNO
D’ Italia fosti un Alpino,
Di Puglia fosti pastore,
Un soldato ma bambino,
Sì della guerra un attore:
Il cuore tuo a Carpino
Tornò ai campi vincitore,
E tornasti al lieto sonno;
Io fiero ti chiamo nonno!
MORS INFANTI FELIX
Gaio ‘l fanciullo che morte coglie
Quando il viso sorride sì giocondo:
Quando poi non conosce le doglie
Che regalano la vita ed il mondo.
Gaio che avrà come prima moglie
Colei che del vivere è ‘l fondo:
E silente sarà quieto e sdraiato,
Qual fine d’ un dì, addormentato.
IL VENTO SUL COLLE
Sulla fredda altura il vento
Carezza il viso solingo,
Il cielo posa un accento
Sul meo cuore ramingo.
Sento le voci montane:
Soavi, molto lontane.
GIUGNI OR, MORTE!
Or arrivi nello meo tetto
Che teco vorria danzare:
De sorrisi non sarò gretto
Che solo te vorria amare.
Come te amore son retto
E qui sarò ad aspettare
Il tuo alito, che giungerà
Assieme a tanta felicità.
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