"...i medesimi sogni...", i medesimi sogni appunto.
Tanti anni fa nella rinascimentale città di Dante incontrai un vecchio marchese decaduto carico di anni, di debiti, di ricordi, di passioni e di sogni. Per tutta la vita aveva inseguito la figura di un condottiero britannico del VI secolo d.c. dal nome incerto Owein Dantwyein, soprannominato per le insegne he usava mostrare in battaglia assieme ai vessilli romani, semplicemente "Art", ovvero "Orso". Era soprannominato il Re Orso.
Ossessionato dal personaggio intraprese numerose battaglie di carta in vecchi testi consumati e società araldiche di passaggio per incoronarsi diretto discendete di quel prode condottiero. Rimasi con lui per qualche mese, incuriosito della mia musicalità, così affine ai suoi sognio di eterno fanciullo e devo confessare che un affetto primordiale invase la mia anima nell'accerezzare la fronte di quel povero vecchio, emozionarsi alle note del mio strumento ed alle parole delle mie canzoni. Prima di lasciare la sua vetusta dimora per una ridente casa famiglia sui colli bucolici, volle chiamarmi per un utlima volta e farmi un grande dono: una copia settecentesca dell'Historia Brittonum di Nennio, il primo grande testimone di un epoca che era già trascorsa e di un re che era già polvere. Custodisco come una reliquia quel ricordo di carta ingiallita e consunta, e devo dire che ogni qualvolta leggo del "dux bellorum", mi sembra di tornare in quel campo di battaglia, con lo scudo della fede al braccio, con la spada nell'anima e con un'altra canzone da scivere....
Cavaliere della Carretta niente è come sembra e come appare, ci sono cose che la nostra cienza e la nostra filosofia, come qualcuno molto più in alto di noi ha scritto in una sua tragedia, non possono spiegare....
Cavaliere dell'Intelletto, tutto il resto è silenzio...
Taliesin, il bardo
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