Tafferuille affiancò Talia senza dire nulla e i due presero la via per ritornare al carrozzone.
Per un tratto di strada tra i due dominò un silenzio quasi irreale, rotto alla fine solo dai canti e dagli schiamazzi che un gruppo di giovani diffondeva per la strada.
“Come osate fermarmi?” Gridò uno di quelli ai suoi compagni.
Era abbigliato con un lungo lenzuolo color porpora.
“Sono l’arcivescovo e voi, miseri popolani, avete l’ardire di bloccare il mio passaggio!” Continuò.
“Ah, non fate arrabbiare sua eminenza” disse una ragazza scimmiottando una gran dama “o vi scomunicherà tutti!”
“Oh, vi chiedo perdono, monsignore!” Mostrando un grottesco inchino un altro di quei giovani, che sembrava impersonare un soldato.
“Ora va meglio!” Disse il giovane travestito da arcivescovo, per poi mostrare le spalle agli altri.
E subito fu preso scherzosamente a calci dai suoi compagni.
“Se questo è diventato il popolo di Animos…” mormorò Tafferuille a Talia “… allora il vostro De Jeon non avrà alcuna difficoltà a dominarne gli umori…”
In quelle parole dell’uomo mascherato c’era tutto il disprezzo che sentiva.
Soprattutto quel “vostro” echeggiò con un enigmatico suono.
Per tutto il cammino Tafferuille non aveva rivolto la parola a Talia.
Quasi come se le oscure parole della giovane non avessero suscitato nessuna sensazione nell’animo dell’uomo mascherato.
Da lontano cominciò a mostrarsi la sagoma del carrozzone.
“Trovo che siate un’ottima attrice…” disse poco prima di arrivare al carrozzone “… nel senso che siete abilissima a mascherare le vostre sensazioni e forse anche i vostri stati d’animo… per questo non comprendo il motivo di quelle vostre parole a Place des Martyrs…” finalmente, anche se solo per un breve istante, si voltò a fissare Talia “… l’avete detto voi stessa… viviamo in tempi difficili, dunque gradirei di non essere messo al corrente delle vostre simpatie politiche… meno sappiamo di chi ci circonda, meglio stiamo…”
Di nuovo quel tono di disprezzo.
Soprattutto la sua voce aveva calcato la parola “simpatie”.
Proprio in quel momento, riconoscendoli, Gobert li chiamò da lontano.
“Ehi, finalmente! Vi stavamo aspettando!” Gridò. “Essien vuole parlare a tutta la compagnia!”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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