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Vecchio 08-11-2011, 05.13.54   #5192
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
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Originalmente inviato da Altea Visualizza messaggio
Un pò mi ricorda la frase di un cappuccino a Firenze mentre guardavo una stampa in mano della Madonna del Lippi, il quale mi pose il quesito "Secondo voi nella nostra epoca ci saranno pittori capaci di disegnare volti cosi angelici e dolci?". No fu la risposta, poichè viviamo in un mondo dominato dalla violenza, e sebbene anche quelle erano epoche di violenze forse più terribili, abbiamo dimenticato il vero significato del vero amore.
Milady, io credo che un pittore, come nel caso del vostro racconto, o un poeta, come per Novalis, in ogni epoca sarà sempre in grado di raffigurare o descrivere ciò che egli sogna.
Se così non fosse, allora nulla più avrebbe valore.
Chiunque di noi, quando scrive, dipinge, scolpisce o suona è mosso da ispirazione.
E l'ispirazione è sempre figlia di un sentimento e genera passione.
E la passione, come scriveva Pietro Abelardo, è il modo in cui l'uomo plasma la propria vita.
Talvolta basta poco per avere l'ispirazione di scrivere o di dipingere.
Una voce, una parola, uno sguardo.
E cosa vi è di più bello che raffigurare, anche all'infinito, ciò che ci ispira e amiamo sopra ad ogni cosa?
Io non farei altro e nessuna miseria di questo mondo riuscirebbe a spegnere la fonte della mia ispirazione



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Originalmente inviato da Talia Visualizza messaggio
Buongiorno Camelot...
tornare tra voi è sempre, per me, fonte di un piacere sottile.

Meraviglioso, milord... meraviglioso e delicatissimo momento ci avete donato, ricco -così, almeno, a me pare- di una quieta e fiduciosa speranza...
Ed è così, milady.
Quei versi mi hanno da sempre conquistato perché contengono una forza che sembra capace di sopraffare qualsiasi tristezza e malinconia.
Sono capaci di colmare un vuoto che sembra assoluto.
Rappresentano, si una speranza, ma anche una promessa.
Una promessa di felicità, di ricongiungimento.
Sono parole, a mio giudizio, capaci di superare il tempo, la vita e la morte.
Quando Novalis scrisse questi versi la sua Sophie era appena morta.
Eppure in essi vi è la certezza di un'unione che non si spezzerà mai.
Novalis in cambio dell'amore promise a Sophie di renderla immortale.
E se noi stanotte stiamo parlando di questi versi è perché egli ha mantenuto la sua promessa.
Ed ovunque si trovino adesso, Novalis e la sua Sophie sono insieme.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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