Credo sia doveroso che sia un bardo il primo a farvi gli auguri, esimio collega; anche se non un gran bardo!

Non ci siamo mai incrociati, ma ho ascoltato gli echi dei vostri discorsi e, confesso, a volte mi avete ricordato il mio maestro Myrddin, quando perse il senno!

Comunque,
vi auguro un felice compleanno e cento di questi giorni; e a voi che amate le parole e il canto, vi regalo quelle di un bardo che stimate molto (sono certo che lo riconoscerete).
"E poi se la gente sa,
e la gente lo sa che sai suonare,
suonare ti tocca
per tutta la vita
e ti piace lasciarti ascoltare."