Tanziull era Maggiordomo di Palazzo della corte dei nobili Taddei.
Esperto d’armi, conoscitore di varie lingue e discipline, svolgeva le più disparate funzioni presso i suoi potenti signori; si occupava infatti di amministrazione, di diplomazia, oltre che di mansioni militari.
Un giorno, tornato da un’importante missione presso gli imperatori bizantini, Tanziull, dopo essere stato ricevuto dal suo signore, incontrò il giovanissimo lord Aryus, futuro Arciduca, che giocava con la sua cuginetta Maria di San Paolo Nolio.
Nel rivedere il fedele Maggiordomo di Palazzo, il giovane duca gli corse incontro.
“Mi siete mancato, messere!” Felice il ragazzo.
“Anche voi a me, mio signore.” Sorridendo Tanziull. “Spero però che in mia assenza non abbiate trascurato i vostri studi, milord.”
“No, ho studiato…” rispose il giovane Aryus “… e forse anche troppo.”
“Non si studia mai troppo, mio signore.”
“Però io vorrei viaggiare, proprio come fate voi, messere.” Mormorò il duca. “Vedere il mondo e non restare sempre chiuso in questo palazzo…”
“Essere Arciduca non è una cosa semplice.” Spiegò Tanziull. “Non a tutti gli uomini è permesso diventarlo. E per essere un degno Arciduca occorre una preparazione particolare. Un giorno poi, quando sarete incoronato, potrete viaggiare e conoscere il mondo, se Dio vorrà.”
“Allora raccontatemi del vostro viaggio, messere.” Fece Aryus. “Così che io possa sognarlo.”
“Allora…” cominciò a raccontare Tanziull “… ho raggiunto Costantinopoli, dove ho potuto pregare sulle reliquie della Cristianità.
Sono poi passato per Atene ed ammirare le vestigia di un passato immortale e da lì ho raggiunto prima Bari, dove ho visitato la tomba di San Nicola, poi Palermo per ammirare lo splendore della corte normanna degli Altavilla.
Il mio percorso mi ha portato poi a Granada, resa grande dai re Cattolici, ed infine a Parigi, la superba capitale del regno gigliato di Francia.”
“Che viaggio meraviglioso, messere…” sospirò il giovane duca.
“Se avete studiato come dite, mio signore, vi sarete accorto che tutte quelle città, meno una, sono legate da un preciso particolare che le accomuna. Qual è il particolare che lega fra loro quelle città? E qual è la città che invece è intrusa tra esse, proprio perché non legata da quel particolare?”
Aryus restò un attimo a riflettere sulle parole di Tanziull, per poi risolvere l’arcano del fedele Maggiordomo di Palazzo.
E voi, nobili cavalieri e gentili dame, riuscite a risolvere, come fece Aryus, l’indovinello di Tanziull?
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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