IL SACELLO DI SANTA RITA
Nolia-Rah, la città sopra i cieli.
Esistono tre luoghi che conducono alla leggendaria Nolia-Rah (che presto, a Dio piacendo, forse visiteremo in uno dei nostri Gdr).
Tre luoghi al di la del tempo e dello spazio, tre luoghi a cavallo tra il passato, il presente e il futuro.
Tre luoghi posti tra i nostri desideri, i nostri sogni o le nostre illusioni.
Uno di questi luoghi è l’enigmatico Sacello di Santa Rita.
Costruito dall’arciduca Areta De' Taddei, questo edificio sacro di gusto tardo-antico presenta un vestibolo preceduto da un piccolo portico colonnato che conduce in una cappella quadrangolare.
All’interno l’ambiente è suddiviso in tre sezioni.
La prima, che corre lungo le pareti, raffigura scene tratte dal Vecchio Testamento.
La seconda sezione, circolare, corre tra i capitelli dei pilastri che sorreggono la volta emisferica e raffigura scene tratte dal Nuovo Testamento.
Sulla volta è raffigurato Cristo in gloria che dona la corona del martirio a Santa Rita; tutto intorno a questa scena vi è raffigurato un cielo stellato. Ci sono poi quattro pannelli laterali che scandiscono le quattro pareti della cappella.
Su ciascuno di questi pannelli vi è raffigurata un’immagine.
Sul primo pannello è incisa una riproduzione dell’opera “Le etimologie” di Isidoro di Siviglia.
Sul secondo pannello è inciso il Crismon dell’imperatore Costantino.
Sul terzo pannello è raffigurato l’Inferno Dantesco.
Nel quarto e ultimo pannello è raffigurata la lettera
Π (Pi greco).
Qui giunse, attirato dalla leggenda, un manipolo di eroi con le loro donne, decisi a fuggire nella misteriosa Nolia-Rah.
Secondo la tradizione vi è un codice segreto celato tra i pannelli: tutte le immagini raffigurate, meno una, sono legate tra loro da una parola-chiave. La leggenda narra che, una volta risolto l’arcano dei pannelli, nel sacello si mostrerà la mappa per giungere nella favolosa Nolia-Rah.
Gli eroi riuscirono a risolvere l’enigma, riconoscendo la parola-chiave che legava tre di quelle immagini e eliminando, di conseguenza, l’immagine intrusa.
E voi, dame e cavalieri, riuscite a fare altrettanto?