Il lupo, davanti a quella torcia che Altea agitava sotto ai suoi occhi, fece un balzo all’indietro.
“Bravissima, Altea!” Alzandosi Orlando, tenendo però sempre una mano sulla ferita. “Presto, prima che torni quell’uomo!”
I due allora corsero verso il passaggio che li aveva portati laggiù.
Ma, fatti alcuni metri, si accorse di essere in trappola.
Un grosso masso, infatti, era stato posto davanti all’uscita.
“Maledetto Giglio verde!” Con rabbia Orlando. “Non abbiamo altra scelta, Altea…” voltandosi indietro “… dobbiamo cercare un’altra via d’uscita…”
Ritornarono allora indietro, ritrovandosi davanti ad una piccola porta.
Era aperta e i due entrarono.
“Sembra una sorta di camerino…” osservando l’ambiente Orlando.
Vi erano infatti parrucche, baffi e barbe finte, cera da scogliere e altri oggetti singolari, come orecchie e nasi da applicare sulla testa e sul volto.
Orlando osservò ogni cosa con un’attenzione quasi maniacale.
“E’ dunque qui che il misterioso Giglio Verde viene a preparare i suoi travestimenti…”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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