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Vecchio 23-11-2011, 09.12.38   #5
Lancelot
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Lancelot sarà presto famosoLancelot sarà presto famoso
Come al solito vi ringrazio, Sir Guisgard, per il vostro impegno e la vostra costante dedizione nell'alimentare questo tipo di discussioni.
Io credo che la Storia sia importante per l'umanità come il proprio Passato è importante per ogni individuo. Senza conoscere il proprio passato, non è possibile crescere, non è possibile comprendere chi si è e come si è arrivati fin qui, e non è quindi possibile costruirsi un futuro. Ognuno di noi ha bisogno del proprio passato, e allo stesso modo la civiltà umana ha bisogno di non dimenticare mai da dove viene, come si è sviluppata, quanto si è diversificata da luogo a luogo.
Già solo conoscere bene la Storia, dovrebbe portare a stemperare ogni tipo di assolutismo. Come si può parlare di assoluti, quando a Roma e a Machu Picchu, per dire, si erano imposti valori morali ed etici completamente diversi?
Ciò che è giusto in un posto, è sbagliato in un altro, e viceversa. Ciò che ci sembra male agli occhi di chi l'ha vissuto, con gli occhi della Storia assume un colore completamente diverso, quasi fosse un "bene" superiore.
Non è spaventosa questa cosa? Eppure è così. La Storia e la civiltà, il progresso, l'avanzamento culturale, quello civile e giuridico, si è fondato su ettolitri di sangue. Questa è una verità che non si può fare a meno di accettare, che piaccia o no.
Solo la Storia può essere capace di impartirci tali insegnamenti, dai quali, ovviamente, noi dobbiamo imparare a non ripetere i nostri stessi errori. Dobbiamo invertire il ciclo, dobbiamo cercare di elevarci con i nuovi strumenti della pace e della prosperità, dobbiamo vivere il Passato come un esempio e uno sprone, consapevoli che se noi oggi ci impieghiamo dieci anni per costruire un palazzo malridotto e non a norma, un tempo in dieci anni si costruivano monumenti destinati a scalare le vette dell'immortalità.
Sul fatto di restituire le opere ai paesi dai quali sono state depredate... Sono d'accordo, in teoria. Nella pratica invece no, e infatti se fossi stato nel governo italiano mai avrei restituito gli obelischi confiscati all'Etiopia o alle altre ex-colonie, ma non perché non fosse giusto, ma perché o questo atto viene sancito come pratica mondiale, o non ha senso essere gli unici che rinnegano un passato che pure è esistito e fa parte del nostro bagaglio storico.
Come diceva Lady Altea, mai i francesi restituiranno ciò che hanno rubato all'Italia, né mai gli Inglesi ciò che oggi adorna il British Museum.
Al tempo stesso, nessuno dei palazzi dell'aristocrazia romana rinascimentale verrà mai spogliato per ricostruire il Colosseo tale e quale appariva alla fine dell'Impero Romano, eppure tutti sanno che i suoi marmi ora adornano i palazzi della nobiltà capitolina. Il passato è passato.
Lo si usi per non commettere più gli stessi errori, e quelle opere che sentiamo nostre e vediamo ora in paesi stranieri, ci brucino al punto da spronarci a non dividerci mai più, a non essere mai più preda facile di interessi stranieri, e a cercare di ricostruire nel futuro, quella grandezza che troppo spesso vagheggiamo invece solo nel passato. Questo ovviamente vale per tutti i popoli, non certamente solo per il nostro. Io la penso così.
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Un Cavaliere è devoto al valore, il suo cuore conosce solo la virtù,
la sua spada difende i bisognosi, la sua forza sostiene i deboli,
le sue parole dicono solo verità, la sua ira si abbatte sui malvagi

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