Emile restò a fissare Elisabeth ormai addormentata.
Un senso di pace e serenità velava il volto della donna ed i riflessi del fuoco illuminavano i suoi lineamenti.
Assomigliava al volto levigato e bianchissimo di alcune statue che Emile aveva visto da piccolo nella chiesetta del suo paese.
Non ricordava con esattezza chi raffigurassero, ma erano in tutto simili al bel volto di Elisabeth.
In quel momento allora diversi pensieri si accavallarono sul volto del misterioso Emile.
Pensieri perlopiù malinconici.
Poi, ad un tratto, un rumore di passi interruppe i suoi pensieri.
Con attenzione Emile guardò da una delle finestre e vide due figure avanzare incerte nel buio della sera.
Una delle due figure lanciò un fischio, simile al verso di un qualche uccello notturno.
Era il segnale.
Emile allora agitò un pezzo di legno acceso preso dal camino.
Un attimo dopo le due figure entrarono nel mulino.
“Finalmente, amici miei.” Disse Emile andando incontro ai due uomini appena giunti.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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