Discussione: Personaggi Bedivere o Lancillotto?
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Vecchio 28-11-2011, 10.33.18   #30
Lancelot
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Lancelot sarà presto famosoLancelot sarà presto famoso
Al pari di Sir Guisgard, rimango piuttosto spiazzato nel leggere tutta questa acredine nei confronti di quella che è forse la figura più romantica e poetica dell'Amore letterario dopo Orfeo.
Ho già avuto modo tempo fa di dire la mia sul "caso Lancillotto", nella discussione sui nostri nomi dove spiegavo appunto da dove derivasse il mio.
Senza tediarvi con inopportune ripetizioni, vorrei invece porre l'accento su quanto questo virtuale processo alle intenzioni del prode cavaliere assomigli nella forma e nella sostanza a un noto episodio evangelico... Quello di Gesù e dell'adultera.
Che l'adultera abbia peccato, è fuori discussione. Sotto questo punto di vista, la morale degli scribi e dei farisei che puntano il dito contro di lei condannandola, è ineccepibile. Eppure Gesù chiede per lei il perdono, distinguendo il peccato dal peccatore, e introducendo una nuova morale, rivoluzionaria, un'etica che sarà la base poi di ogni comportamento virtuoso e cavalleresco. Un'etica alla quale tutti noi che crediamo in Camelot abbiamo giurato in cuor nostro di rifarci.

"Chi è senza peccato scagli la prima pietra."

Il peccato di Lancillotto è stato l'Amore. Ma chi, fra i cavalieri della Tavola Rotonda, non ha mai peccato d'ambizione, d'orgoglio, di vanagloria, di intemperanza? Nessuno si salva. Persino Galahad, il cavaliere perfetto, nella sua consapevolezza della perfezione che lo porta da sé a prendere il posto che fu di suo padre pecca di presunzione, che molto spesso è il contraltare dell'eccellenza.
L'episodio evangelico invita inoltre a contestualizzare i peccati che ci troviamo a giudicare. L'adultera (cito testualmente dall'ottimo commento sul sito adonaj.net) "prende coscienza di essere stata solo un oggetto. Strumento di piacere di un uomo che, in effetti, ha approfittato di lei per poi abbandonarla al suo destino, senza cercare di difenderla. Strumento nelle mani di coloro che vogliono usarla per scopi reconditi che neppure lontanamente immagina. In pratica lei è la vittima di una violenza, che le toglie l'intimità, l'identità, la dignità, scoprendo l'amarezza e il disgusto."
E' un peccato il suo, sì, ma che merita la comprensione e il perdono.
Il contesto di Lancillotto e Ginevra ci porta a vivere come nostro il dramma di due persone che conoscono l'amore in una società rigidamente fondata su schemi feudali e rituali. Il matrimonio è un contratto fra feudatari, e l'amore è spesso relegato alla sfera extraconiugale.
Lancillotto sotto questo punto di vista rappresenta colui che è dilaniato perché crede nella sua epoca e morirebbe per difenderne i valori, ma al contempo rimane travolto da un sentimento troppo grande per essere dominato.
Io ho vissuto sulla mia pelle un'esperienza simile a quella di Lancillotto, e comprendo la sua sofferenza e il suo dramma fin troppo bene.
A livello umano, provo molta empatia nei suoi confronti, e l'errore che ha commesso non mi porta a ritenerlo meno valoroso o meno eroico... Tutt'altro, la sua caduta e la sua umanità, mi testimoniano come simili gesta non siano bagaglio esclusivo di figure archetipiche, ma meta raggiungibile per ognuno di noi.
Non volevo sembrarvi molesto, vi chiesto perdono se tale vi sono apparso, ma dopo tanti commenti negativi sentivo la necessità di spezzare una lancia a favore del mio alter ego.
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Un Cavaliere è devoto al valore, il suo cuore conosce solo la virtù,
la sua spada difende i bisognosi, la sua forza sostiene i deboli,
le sue parole dicono solo verità, la sua ira si abbatte sui malvagi

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