01-12-2011, 13.25.08
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#1399
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Cittadino di Camelot
Registrazione: 08-04-2010
Residenza: Ignota ai più
Messaggi: 2,235
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Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
Quelle parole di Talia.
Poi un fischio.
“Ehi, che caratterino!” Esclamò il misterioso inglese. “Non volevo certo minimizzare o, peggio, denigrare il vostro avermi tirato fuori dai guai, mademoiselle!” La fissò ed accennò un sorriso. “Eh, fortuna che non sono tra i vostri spasimanti, altrimenti mi avreste spezzato il cuore! Salvato non per amore, ma solamente per il vostro amor proprio! E sia, me ne farò una ragione!” La fissò nuovamente e poi si abbandonò ad una sonora risata. “Perdonatemi, mia deliziosa Alcesti. Vi sono debitore e nulla cambierà questa cosa. Ve ne sono grato come un Admeto appena strappato alla morte dalla sua virtuosa moglie.”
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Non gli risposi, e per tutto il resto del viaggio continuai a mantenere gli occhi ostinatamente puntati dalla parte opposta alla sua... guardavo la strada, le immagini mi sfilavano davanti agli occhi come su di una tela... il calesse andava veloce, veloce verso non sapevo che cosa.
Poi d’un tratto si fermò in un buio vicolo proprio dietro la Place du Peuple, scese e aggirò il calesse per aiutare me...
Citazione:
Originalmente inviato da Guisgard
Aiutò poi Talia a scendere dal calesse.
Ma le sue braccia non lasciarono subito la ragazza.
“Vi sono grato per ciò che avete fatto…” disse fissandola negli occhi “… sono qui per aiutare un amico e se non fossi sicuro di potervi proteggere, non vi avrei mai lasciata venire con me…” i suoi occhi era fissi in quelli di lei “… perdonatemi se non vi ho detto nulla di me, ma l’ho fatto solo per proteggervi… meno sapete, meglio è…”.
Per un attimo il viso di lui si avvicinò al quello di lei e quasi le loro labbra arrivarono a sfiorarsi di nuovo.
Poi, quasi con uno sforzo, il misterioso fuggitivo si fermò ed accennò un sorriso.
“Credo sia meglio andare…”
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Rimasi immobile per qualche attimo... il cuore aveva ripreso a battermi forte, come sul palco, come nel magazzino...
Lui si era avvicinato per un istante, per poi allontanarsi in fretta, quasi meccanicamente... lo fissai sorpresa, quasi senza fiato... mi facevano girare la testa questi suoi cambi di umore e di tono...
Lo vidi avviarsi verso la piazza con passo sicuro...
Proteggermi, aveva detto... mi chiesi da che cosa intendesse proteggermi, o da chi...
Non mi aveva detto nulla di lui... era vero, ma me ne resi conto con chiarezza solo in quell’istante... oppure ero lì... perché?
Chiusi gli occhi e inspirai profondamente...
Era una pazzia! Era la cosa più assurda che avessi mai fatto... eppure...
In fretta mi staccai dal calesse cui ero appoggiata e lo raggiunsi che già era arrivato alla fine del vicolo...
La Place du Peuple era ampia e decorata con i vessilli della Repubblica. La attraversammo a passo tranquillo, quasi stessimo solo passeggiando... mi ero appoggiata disinvoltamente al suo braccio, lasciando che mi conducesse verso un edificio dalla facciata alta e severa... non feci domande e non opposi resistenza alcuna: non sapevo perché, ma mi bastava avvertire il contatto con la sua mano per esser tranquilla e osservare quell’aria sicura sul suo volto.
Solo quando giungemmo di fronte a quell’edificio e lui si fermò mi resi conto di che cosa si trattasse.
“E' una caserma, monsieur...” mormorai, stringendo senza volerlo la stoffa della camicia sulla sua manica “Non sono sicura che sia un luogo adatto a voi in questo momento...”
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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