Discussione: Il Giglio Verde
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Vecchio 02-12-2011, 02.15.17   #1406
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Tutto sembrava perduto.
Emile immobilizzato da quei due evasi, il suo amico ferito, forse mortalmente, fra quelle acque fetide.
Poi accadde qualcosa.
Emile non riuscì a comprendere.
In un attimo oscure presenze presero forma, avvolgendo e risucchiando, tra strazianti lamenti di morte, gli evasi.
Un istante dopo era tutto finito.
Emile non era riuscito a comprendere.
Vide solo Elisabeth accasciarsi tra la melma.
“Elisabeth!” Gridò, correndo verso la donna. “Elisabeth, ti hanno ferito? Rispondimi, ti prego!” Tentando di risvegliarla.
“Ha perso conoscenza…” mormorò padre Adam.
“Come è accaduto?” Fissandolo Emile. “Forse per lo spavento?”
“No… ha perduto le forze…” rispose il chierico “… è normale che sia accaduto… ha usato un incantesimo…”
Padre Adam, infatti, aveva visto tutto.
“Un incantesimo?” Ripeté Emile.
“Si, monsieur…” annuendo il chierico “… stregoneria…”
Ma prima che Emile rispondesse a quelle parole del prete, si udì un gemito: era il loro compagno che si lamentava.
“E’ ferito.” Disse padre Adam.
Emile allora lo raggiunse e tentò di bendare la ferita.
“I nostri abiti sono sporchi…” avvicinandosi padre Adam “… non riusciremo a fermare l’infezione…”
“Non badate a me…” ansimò l’uomo ferito “… non posso muovermi… finirei per essere un peso… proseguite e raggiungete Calais…”
“Non possiamo abbandonarti qui…” disse Emile “… finiresti mangiato dai ratti…”
“Non voglio…” tentò di sorridere, ma il dolore era molto forte “… non voglio certo… finire in quel modo… avanti… prendi il pugnale che… c’è nella mia cin… cintura… e finiscimi… ti prego…”
Emile fissò il chierico.
“E’… me… che devi guardare…” sforzandosi di parlare l’uomo ferito “… avanti… sai bene… che… non abbiamo… altra scelta…”
Emile prese il pugnale.
“Padre…” fece l’uomo ferito rivolgendosi al chierico “… perdonatemi… ho peccato…”
“Io ti assolvo dai tuoi peccati…” segnandolo con la Croce il chierico “… nel nome del Padre, del Figliolo e dello Spirito Santo. Amen.”
L’uomo allora fissò Emile e gli fece un cenno col capo.
Un attimo dopo Emile lo colpì a morte.
“C’è un motivo per tutto questo, vero?” Fece Emile.
“Credo di si…” mormorò padre Adam “… credo di si…”
Emile allora prese sulle spalle Elisabeth.
“Andiamo, padre.”
Padre Adam lo fissò.
“Non abbandonerei questa donna per nulla al mondo.” Disse Emile. “Vi condurrò in salvo solo se lei verrà con noi.”
“Nessuno ha detto il contrario, monsieur.” Annuendo il chierico. “Ma alla fine di questo viaggio io vi chiederò qualcosa…”
“Si…” rispose Emile.
Ripresero così il cammino verso l’uscita.
E quando spuntò una luce in lontananza, segno che stavano per ritornare in superficie, Elisabeth, sempre in spalle ad Emile, cominciò lentamente a riprendere conoscenza.
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