Avevano attraversato la piazza comminando, fianco a fianco, tranquillamente.
Lui, col suo passo sicuro e l’espressione allegra, lei, appoggiata al suo braccio e apparentemente tranquilla.
Ostyen pullulava di giovani che cantavano all’amore libero ed alla vita spensierata in ogni strada e su ogni piazza.
Chi dunque poteva sospettare di loro?
Lui appariva come un aristocratico e disinvolto gentiluomo, lei come la più deliziosa delle dame.
“Finalmente mi rivolgete di nuovo la parola, mia suscettibile Ginevra.” Sorridendo l’inglese a Talia. “Anche la bellissima regina di Camelot, pare, avesse un umore assai ballerino. Temete che quella caserma non sia un alloggio sicuro? E perché mai? Posso assicurarvi che i furfanti si tengono alla larga da posti come questi.” Rise. “Avanti, non abbiate paura… non useremo lo stesso stratagemma che Erec escogitò pur di avere al suo fianco l’amata Enide…” i suoi occhi erano in quelli di lei “… al minimo pericolo voi, infiascandovene allegramente di ogni principio sull’eroismo cavalleresco, mi avvertirete senza pensarci su due volte. Va bene?” Le fece l’occhiolino.
“Eh, monsieur…” avvicinandosi a loro un vecchio “… non è meravigliosa la nostra Ostyen?”
“Oh, incantevole, mio buon amico!” Esclamò l’inglese.
“Eh, tutta quest’allegria mi fa tornare indietro di anni!” Sorridendo il vecchio. “E voi? Voi che siete giovane non approfittate di questo meraviglioso Parnaso?”
“E chi vi dice che non l’abbia già fatto, amico mio?” Sorridendo l’inglese.
“Beh, vedo che al vostro braccio conducete una sola ragazza!” Replicò il vecchio. “Per Diana! Se avessi la vostra età sarei circondato da almeno una decina di ragazze!” E rise di gusto. “Eh, quest’aria fa innamorare!”
“Ed io infatti lo sono, monsieur!” Disse l’inglese.
“Eh, birbante… e di chi?”
“Ma di mia moglie, amico mio!” Rispose l’inglese, indicando Talia che passeggiava appoggiata al suo braccio.
“Oh, diamine…” mordendosi la lingua il vecchio “… io non immaginavo che mademoiselle fosse… vi credevo un allegro Don Giovanni!” Sorrise per coprire l’imbarazzo. “Allora voglio offrirvi da bere, monsieur! Dobbiamo brindare, visto che noi due siamo gli unici ancora innamorati delle nostre mogli!”
“Mi perdonerete, monsieur, ma io e la mia deliziosa signora siamo attesi…” mostrando un lieve inchino l’inglese “… ma, sono certo, non mancherà occasione di brindare alla nostra felicità.”
E salutato l’allegro vecchietto, l’inglese e Talia raggiunsero la caserma.
L’edificio sembrava avvolto da una sinistra austerità.
Nel vederlo così da vicino, Talia fu colta da un inquietante presentimento.
“Non abbiate timore, mademoiselle…” disse l’inglese “… è meno brutto di quel che sembra. Ah, spero di non avervi fatto arrabbiare nuovamente, quando poco fa vi ho presentata come mia moglie… ma ho dovuto farlo proprio per preservare la mia incolumità e, ovviamente, il vostro amor proprio che vi ha spinto a salvarmi.” Sorrise.
Il portone era aperto e i due, entrando nel cortile, raggiunsero l’androne che conduceva alle scale.
“Chi siete?” Avvicinandosi una sentinella.