“Sono reale…” disse quella sagoma coperta dalla sinistra penombra della stanza “… reale come lo può essere il dolore, la sofferenza, la morte…” fissava Parsifal “… non saresti dovuto arrivare qui… hai destato le lacrime di questo luogo fatto di disperazione…”
Ad un tratto Parsifal sentì dei rumori giungere dalla sua destra.
Qualcun altro si fermò a pochi passi da lui.
Era una tozza figura avvolta in quella penombra che sembrava rendere ogni cosa irreale.
La figura aveva in mano qualcosa.
Un attimo dopo Parsifal si rese conto: era un martello.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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