Nel pomeriggio,nelle stanze di Chantal..
CHANTAL.(Con lo sguardo perduto nel paesaggio)"Vedo da qui le torri di Camelot ergersi come colonne della gloria,austere e robuste.Eppure,di quel regno ricordo la sinuosa poesia che l'attraversa,ed ogni sua pietra m'è al cuore leggera come nuvola di zucchero filato..Si dice che ciò su cui posiamo lo sguardo respiri del nostro respiro e fremi dei battiti del nostro cuore..Voi cosa ne pensate,ambasciatore,ciò che è bello agli occhi ed al cuore è veramente bello degli occhi e del cuore di chi lo guardi?Eppure,è tortuosa la linea che mi congiunge a Camelot.Dove sto errando,mon ami?"
AMBASCIATORE:"Vedete,mademoiselle Chantal,nutrirsi di un ideale,un progetto alto,fa di una creatura comune un conquistatore di sogni..C'è un proverbio africano che dice-Se vuoi che i solchi del tuo campo siano diritti devi attaccare il timone dell'aratro ad una stella.-Tenetevi con gli occhi alti ad una stella,milady,e sarà semplice tracciate la via retta che conduce al vostro cuore.."
CHANTAL:"Vi ringrazio del prezioso consiglio,ma,ditemi,cosa vi spinse fin qui?"
AMBASCIATORE:"Ebbene,milady,giungo per domandarvi una grazia."
CHANTAL:"Domandate pure,mon ami.Sarò ben lieta di esaudirvi!"
AMBASCIATORE:"Si narra,mademoiselle Chantal,che nel vostro roseto fiorisca una rosa particolare..E' accaduto in Camelot che una dama sia molto triste e ho ragione di credere che quel fiore,raro come si tramanda,possa donarle il suo sorriso."
CHANTAL:"Comprendo,Ambasciatore.Sappiate che ciò che è mio appartiene a chiunque onori la mia casa con la sua presenza,ma il fiore di cui dite in verità non mi appartiene poichè esso è si una rosa del mio roseto,ma fiorisce solo in mano al cavaliere di cui la stessa serba il nome.Ma desidero ugualmente sapervi gioire del sorriso della dama di cui dite.Portatele questo arbusto,esso è sacro e per questo prezioso,saprà donarle ciò che ora le manca.E se ne avete piacere,riferitele la leggenda che lo accompagna.Si dice,infatti,che questo fiore sia sbocciato dalle lacrime di Gesù Bambino.Questi,un giorno,incontrò un bambino suo coetaneo che piangeva.Gesù,dal dolore di vederlo triste,pianse anch'egli di tristezza,ma quando le sue lacrime giungevano sulla neve,da ognuna di esse fioriva una stella di Natale.Il bambino triste,nel vederle sbocciare,si rincuorò,è ritrovò il suo sorriso."
Chantal,allora,porge il fiore all'ambasciatore:"Che siano di buon auspicio alla dama che ora piange."
Lady Talia,devo confessarvi che ultimamente sono impedita(per molte ragioni importanti)dal raggiungere Camelot,poichè il mio cammino è aspro e devo imparare a spianare le vie del cuore prima ancora dei sentieri che percorro,ma,come già accaduto in passato,in quel frangente in cui attraverso l'antica rocca di Camelot,raccolgo la tristezza dei vostri pensieri.
Poichè io non credo al caso,ne deduco che un sentore di emozioni e sensazioni in qualche modo mi tenga unita a questo reame di un legame imprescindibile,anche non giungendovi ogni giorno.
Allora dico a voi ciò che io,prima di voi,ho potuto ascoltare da una bocca saggia,amica,e di autentica bontà:"Tenetevi con gli occhi alti ad una stella".E sarete ascoltata,confortata,cullata.
Buonasera alla corte di Camelot.
E bentornata a lady Gonzaga e benritrovata a Madame Altea.
A sir Guisgard dico,la forza trainante dei vostri sogni e dei vostri desideri è come bramosia di attingere alla fonte dell'eterna giovinezza.Non vi è tempo in essi,non un tempo enumerabile,ma se,come una volta narraste,solo il tempo conosce il vero valore di Amore,vi dirò che anche il tempo,per quanto quello di Amore sia eterno,è vinto.E' vinto dal genio e dalla virtù del cavaliere,poichè esso non potrà mai logorarli.
E questa è la vera ricchezza dei vostri sogni,non saranno mai scalfiti dal tempo,non permettete,dunque,che essi mutino nel tempo.
A Taliesin.Non negate ad alcuno le vostre ricchezze.Siamo ricchi delle ricchezze altrui.Spero di rileggervi presto.