Poco dopo, alcuni marinai entrarono nella cabina e servirono a Gaynor un degno pasto.
“Mangiate, madame” disse il capitano, giunto insieme a quei marinai “e dopo vi condurremo ovunque voi vogliate.” Un attimo dopo lui e i suoi si ritirarono, lasciando da sola la Ginestrina.
Ad un tratto, la ragazza, fu attratta da una musica che proveniva dal molo.
Era una melodia malinconica che accompagnava la voce di un cantastorie.
“Tornerò finalmente un giorno da te…
e mi farai del mondo il solo e unico re...
ma ora io devo solamente rassegnarmi...
col ricordo di quando mi dicevi di amarmi...
e farti solamente un’ultima e infinita carezza...
per andare via seguendo la malinconica brezza...
ma quando la Luna lascerà la sua scia sul mare...
tu saprai che io sarò dall’altra parte ad aspettare...”
In quell’istante qualcuno entrò nella cabina.
“Vi hanno rattristato quelle parole?” Chiese il capitano. “Capita spesso che un canto malinconico si alzi sulle acque notturne… non badateci, madame… noi gente di mare siamo abituati alla nostalgia che accompagna il fruscio del mare sotto il sussurrare del vento..."