“Non siamo più sul quel palcoscenico!” Disse Renart fissando con disprezzo Talia. “Non c’è Essien a proteggerti! Sei nei guai… come lo sono questo pagliaccio inglese e quel buffone mascherato di Tafferuille!” Ed un sorriso compiaciuto apparve sul suo volto.
Intanto, il duello era cominciato.
Il tintinnio dell’acciaio contro l’acciaio e poi i gemiti per la fatica dei due contendenti.
“Ho sentito dire” fece Renart avvicinandosi all’orecchio di Talia “che il repubblicano De Jeon è stato maestro di scherma… pare che con queste lezioni si pagasse gli studi…”
Il duello continuava, sempre più animato dall’odio dei due sfidanti.
“Sei venuto qui per morire a causa di una donna…” fece De Jeon tra una scoccata e l’altra “… morte assai sciocca…”
“Pensavo…” rispondendo colpo su colpo Guisgard “… che a muovervi fosse l’odio per il mio ceto…”
“Per quello avrei potuto mandarti al patibolo oggi stesso…” replicò De Jeon “… ma voglio infilzarti io stesso…”
“Già…” tentando di colpirlo Guisgard “… conosco i vostri processi sommari…”
I due, come galli in un pollaio, non si risparmiavano.
De Jeon, padrone di uno stile più aggressivo e diretto, Guisgard, invece con movenze più agili ed eleganti.
In quel momento ritornò Missan.
“Avanti, signori…” guardando i due duellare “… vi prego… smettetela…”
“Sarò da voi fra un momento, amico mio…” con tono guascone Guisgard.
De Jeon, ad un certo punto, tentò il colpo risolutore, ma il suo avversario fu lesto nell’evitarlo.
Poi, all’improvviso, fu Guisgard a tentare la stoccata decisiva, ma riuscì solo a strappare la camicia del suo rivale.
“La lama del grande campione del popolo non sembra più tanto salda…” sorridendo l’inglese.
“Lo è abbastanza da passarti da parte a parte!” Con un impeto d’ira il Ginestrino.
“Che effetto fa trovarsi faccia a faccia col nemico” disse Guisgard “senza che vi sia il boia a farvi sentire più forte?”
“Canaglia!” Gridò De Jeon, per poi menare un deciso fendente che ferì Guisgard alla mano sinistra.
L’inglese guardò quella leggera ferita e poi il suo nemico.
“Mi ci voleva un graffio per svegliarmi…” e si lanciò nuovamente contro il Ginestrino.
Lo scontro riprese e stavolta i colpi raggiunsero il massimo dell’intensità, tanto era l’ardore con cui venivano inferti.
Ci fu poi un istante, quasi infinitesimale, di attesa fra i due.
De Jeon ruppe poi quell’attimo e mandò un fendente verso Guisgard.
Questi con un bel disimpegno annullò quell’attacco e, facendo scivolare il piede destro in avanti, si allungò in un affondo aggraziato, fulmineo e letale che penetrò la guardia del Ginestrino e lo colpì nel bel mezzo del petto.
De Jeon, con gli occhi quasi increduli fissò prima il suo rivale, poi cercò il volto di Talia.
Ma non riuscì a pronunciare nemmeno una parola.
Barcollò per qualche istante per poi indietreggiare fino al muro.
Tentò inutilmente di sorreggersi ad una bandiera repubblicana, ma alla fine scivolò a terra tirandosela dietro.
Morì avvolto dai colori di Magnus.
Guisgard lo fissò, per poi voltarsi verso Talia.
“De Jeon è morto…” avvicinandosi Missan “… e l’avete ucciso voi, sir Guisgard…” guardò l’inglese ed accennò un sorriso quasi incredulo “… sapete? Cominciava a seccarmi. Il potere fa male agli uomini, come diceva Platone.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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