Altea fissava quel ritratto.
L’immagine dipinta era quella di un nobile dal portamento fiero e dall’alto lignaggio.
Il suo sguardo era inquieto e malinconico e sembrava guardare oltre l’orizzonte, come se fosse in cerca di qualcosa perduto in lontananza.
Era immerso in un bucolico scenario e indossava abiti da caccia.
Al dito aveva un anello e nel vederlo Altea si accorse di uno strano particolare.
Sull’anello, infatti, vi era inciso il simbolo del Giglio Verde.
La mano era coperta dalla penombra e dunque l’anello non era facilmente riconoscibile con quel suo misterioso simbolo.
“Milady…” entrando Jalem nella sala “… vedo che non avete toccato la tisana… è ancora calda, vi consiglio di berla…” la fissò “… lord Tudor non è al Belvedere, ma tornerà tra poco… nel frattempo lo aspetteremo qui…” e chiuse le porte della sala, restando con lei al suo interno.