Quando il filosofo naturalista Affiano di Ghennargento, per motivi di studio, giunse sull’isoletta di Lacco, la più piccola dell’arcipelago mediterraneo di Vivariano, situata a Nord della costa continentale, vi trovò gran caos.
Era infatti stato assassinato un amministratore del governatore incaricato di raccogliere i tributi sull’isola.
L’assassino non solo aveva ucciso il funzionario, ma gli aveva poi anche sottratto la borsa con il denaro.
Affiano allora, famoso per il suo intuito, decise di voler far chiarezza sull’accaduto.
Cominciò così a fare ricerche presso il porto, fino a quando riconobbe tre personaggi sospetti.
Cercò allora di capirci di più, interrogando i tre pescatori:
I PESCATORE:
“E’ tutta la mattinata che sono fermo qui sul molo… sto tentando di riparare le reti, visto che l’ultima volta un pescespada è riuscito a romperle e poi a fuggir via.”
II PESCATORE:
“Io sono stato fuori tutto il giorno e sono ritornato in porto solo grazie al Libeccio che ha cominciato a soffiare, permettendomi così di rientrare sull’isola.”
III PESCATORE:
“Lasciatemi perdere! Sono inchiodato da due giorni su questa maledetta barca! C’è un guasto nello scafo e non sono riuscito ancora a ripararlo! Non posso neanche contare sull’aiuto del mio socio, visto che quel poveraccio si è buscato un malanno a causa del morso di una murena!”
Affiano, dopo aver ascoltato i tre, informò subito l’ambasciatore.
Era infatti certo di aver individuato il colpevole.
E voi, amici ed amiche, avete compreso cosa ha insospettito Alfiano?