Mio Signore Guisgard,
nella notte ho preso da Camelot un fiore con l'impegno di restituirlo alle acque che lo avevano trascinato fino a me.
Ma col primo raggio dell'aurora esso mi è parso così bello,così mutevole e delicato che ho mancato al mio impegno e l'ho trattenuto.
E' giunto il tempo che io me ne separi,e poichè ho ascoltato nella notte i vostri pensieri,permettetemi che ve ne faccia dono.
Io credo che i vostri occhi siano capaci di donare a questo fiore,ora di candide tinte perlacee,le tinte dell'azzurro che potè vedere in sogno Novalis,poichè il fiore azzurro esiste,ed esiste negli occhi di chi lo guarda.
E' giorno,una voce,forse,vi ha destato dal sogno proprio come accadde più volte al protagonista del romanzo..
..il fiore si piegò verso di lui e mostrò un'espansa corolla azzurra, in cui si cullava un tenero volto. Il suo dolce stupore cresceva colla rara metamorfosi, quando,all'improvviso la voce di sua madre lo destò..
..gli disse una meravigliosa misteriosa parola sulla bocca, che risonò attraverso tutto il suo essere. Egli voleva ripeterla, ma il nonno lo chiamava e si destò. Avrebbe dato la sua vita per sapere ancora quella parola..(Enrico di Ofterdingen)
Pur destato,non abbiate timore di guardare ancora quel fiore,esso non svanirà come il sogno,si schiuderà d'azzurro e vi illuminerà la vita di quel sogno.
Quanto al "Giglio Verde",avrei da dirvi tante cose..per ora taciute al cuore.
Sento di dovervi ringraziare,ma devo,soprattutto,domandarvi perdono se non ho saputo trarre via Chantal da quella prigione.
Vedete,la mia è una gabbia dorata in cui sono trattenuta come una principessa,ma per quanto aurea,essa è pur sempre una prigione.
Abbiate cura dei vostri sogni,Guisgard,è il modo migliore per avere cura del vostro cuore.