Vedo che l’attesa è piuttosto viva per la nostra prossima avventura

Bene, allora non posso fare altro che invitarvi ad armarvi dei vostri sogni più belli e poi di correre subito nel magazzino dei costumi, dove troverete già pronti tutti i vostri vestiti per l’imminente Gdr

E vista l’attesa che avete manifestato, vi donerò un frammento infinitesimale di questa avventura…
Fianò scendeva ogni giorno nella bottega di suo padre.
Egli era uno dei migliori armaioli del regno, erede di una tradizione vecchia di generazioni e il bambino restava spesso a guardarlo lavorare, mentre forgiava armi e dava forma a scudi e corazze.
“Vieni fuori” disse il padre all’improvviso, mentre si asciugava il sudore “e dammi una mano…”
Fianò restò prima sorpreso, poi, sorridendo, si avvicinò a suo padre.
“Qui fa un caldo insopportabile” continuò l’armaiolo “e non capisco come tu faccia a resistere tanto tempo nascosto dietro quei ferri, ragazzo mio.” Si voltò a fissare il bambino. “Si, signorino. So bene che vieni qui a nasconderti ogni giorno.” Sorrise. “Ma davvero ti piace così tanto vedermi battere il martello su metalli incandescenti?”
Fianò annuì.
“Eh, questa si che è una sorpresa!” Esclamò l’armaiolo. “Mio padre, ricordo, mi condusse nella sua fucina senza spiegarmi granché… mi mise in mano un martello ed accanto un secchio d’acqua fredda, facendomi capire che dovevo imparare bene ciò che faceva lui… ma non voglio fare lo stesso con te… deciderai tu il tuo futuro…”
Fianò restò qualche istante a fissare suo padre lavorare, per poi voltarsi verso la corazza bianca posta in una sorta di abside.
“Ah, ora capisco…” ridendo suo padre “… è per lui che vieni a nasconderti ogni giorno qui…” posò il martello e si asciugò il volto sudato.
“Chi è?” Domandò Fianò.
“E’ uno dei sacri guardiani del nostro regno…” rispose l’armaiolo “… uno dei quattro Cavalieri degli Elementi... il Cavaliere Bianco…”
Fianò era estasiato.
“Chi c’è dentro?”
“Nessuno…” ridendo il padre “… almeno per ora… ma sarà la corazza a scegliere colui che dovrà indossarla…essa può sentirlo, figlio mio… e così ci salverà…”
“Ci salverà?” Ripeté Fianò. “E da cosa? Siamo in guerra?”
“Si, figlio mio…” stringendo il bambino a sé l’armaiolo “… la Lacrima di Cristo ci attaccherà per Cielo, per mare e per terra…”
Camelot, Gennaio 2012...