La governante accarezzò teneramente il volto di Chantal.
“Non aver paura del fiume…” le sussurrò “… qui sei al sicuro… no, la regina triste non aveva paura di niente… era una donna forte… ma non pensare a queste cose… devi riposare… su, ora addormentati, resterò io accanto a te…”
A quelle parole l'animo di Chantal si rasserenò e,mentre la governante seguitava ad accarezzarla,la ragazza posò la sua mano su quella della tenera donna,come se volesse ancora sentire quella dolcezza,quel calore sul suo viso.
"Era forte,dite?Oh...Non avere paura neanche quando si è tristi.."Le sfuggì questo pensiero.
Passarono così alcuni istanti,intensi e teneri,e la ragazza che non riusciva più a ritrovare il sonno perduto si alzò dal letto,indossò sopra la camicia una vestaglia calda e confortevole e andò alla finestra.
Era ancora buio e la promessa del primissimo rossore del'aurora le ridiede quel luminoso raggio di conforto,di speranza.
Ma ancora accadde qualcosa,mentre Chantal se ne stava pensierosa a respirare la fresca aria di quel momento che si frappone tra la buia notte e la luminosa alba ,guardò di fronte a lei,c'era lo specchio e si specchiò.Ed in quel mondo oltre un luccicante vetro smerigliato si guardò come a voler affievolire l'eco del sogno che la stava abbandonando quando,ad un tratto,invece dei suoi occhi,in quell'immagine riflessa riconobbe gli occhi della donna del ritratto.
Ancora lei a turbarla..
Era come se il cuore di Chantal pensasse,penasse e si rammaricasse,e non le bastavano i suoi occhi per guardasi dentro,si vedeva anche con gli occhi di una donna che aveva deciso tante cose,troppe cose.
Si scosse e riacquistò piena facoltà dei sensi abbandonandosi ad un sussultante sospiro,e accanto a lei c'era la sua confidente,la sua materna figura a sostenerla.
Ma proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta.
“Chi sarà a quest’ora?” Stupita la governante. “Bussare nel cuore della notte!”
Scese allora al piano di sotto.
“Chi è là?” Domandò.
“Per Bontà Divina, signora…” rispose una voce da fuori “… è notte fonda e fa freddo… vi prego, chiedo solo un riparo per la notte… all’alba ripartirò… sono diretto ad Ovest, in pellegrinaggio al monastero di San Michele nella città di Formis…”
“Andatevene!” Intimò la governante. “Non aprirò ad uno sconosciuto che giunge nel bel mezzo della notte!”
Chantal aveva seguito la governante nelle scale e l'aveva udita rispondere a chi aveva bussato,scese nella sala e silenziosamente si diresse verso il camino,c'era ancora un po' di brace della legna arsa la sera prima,si inginocchiò e allungò le mani per riscaldarle,strofinandole lentamente e,con la serenità di chi ha desiderio di dividere il sole del mattino che si sarebbe preannunciato,disse alla donna:"Lasciate che entri.La notte è gelida.E' un pellegrino,avrà fame e freddo..e qui c'è cibo ed un focolare."
Si alzò piano,poi si voltò verso la porta ed attese di guardare l'ospite con un sorriso pulito e sincero.