I miei occhi seguirono Nestos finché non fu scomparso oltre la porta del Tempio. Poi sospirai e tornai a guardare l’altro fratello, colui che aveva posto il quesito...
“Vedi...” iniziai a dire lentamente “Molti di voi sono abili con la spada... Tu stesso lo sei: hai la passione che ti guida e lunghe ore instancabili di allenamento che ti sostengono... eppure il Maestro spesso ti riprendeva, e ti invitava alla riflessione... Perciò, ora, io ti prego... rifletti!”
Gli andai di fronte e poggiai entrambe le mani sulle sue spalle, fissandolo intensamente...
“Non trovi...” mormorai dopo qualche istante “Non trovi che il tuo giudizio su Nestos sia stato quantomeno sbrigativo e, probabilmente, un po’ ingiusto?”
Gli sorrisi dolcemente, allora, e gli carezzai appena una guancia...
“Vieni!” dissi poi, voltandomi “Venite tutti, vi prego... Nestos stava dicendo qualcosa di molto giusto, ed io adesso forse so qual è il posto di quella spada!”
Mi avviai dunque verso il Tempio con passo calmo e regolare, certa che tutti i miei fratelli, chi più e chi meno fiduciosamente, mi avrebbero seguita.
Entrai silenziosamente nella piccola aula quadrangolare e subito individuai Nestos, inginocchiato di fronte all’altare... mi avvicinai a lui dunque e, quando lo ebbi raggiunto, gli poggiai con delicatezza una mano sulla spalla, invitandolo con un sorriso ad alzarsi.
“Nestos...” iniziai quindi a dire, rivolta agli altri “Ha, a mio avviso, centrato il punto della questione poco fa! Egli mi ha rammentato che il Maestro aveva in effetti destinato la sua spada a colui, tra i suoi due migliori apprendisti, che si fosse distinto. Purtroppo gli anni sono passati e molte cose sono accadute... quei due apprendisti, come tutti ricordiamo, hanno preso strade diverse...”
I miei occhi si incupirono leggermente a quelle parole... al ricordo di lui che se n’era andato, così come al ricordo di Fylleon che rimase... e la mia voce tremò... ma non mi concessi tregua. E subito ripresi a dire...
“Entrambi hanno fatto delle scelte, ognuno ha seguito il proprio cammino... ma nessuno dei due riuscì mai, secondo il Maestro, a superare l’altro in valore e cavalleria. E tuttavia quella resta, per noi, la sua ultima volontà: mai più egli parlò della sua spada!”
Tesi allora entrambe le mani, allora... vidi alcuni dei miei fratelli esitare, ma poi colui che ancora stringeva la spada me la consegnò. La accarezzai per un momento con infinita dolcezza, la spada del Maestro... poi mi voltai e la adagiai sull’altare di pietra che dominava al centro del piccolo Tempio.
“Ecco!” dissi “Io credo che questo sia il suo posto... starà qui, finché il suo legittimo proprietario, chiunque egli sarà, non verrà a reclamarla!”
Tornai quindi a fronteggiare quel manipolo di giovani aspiranti cavalieri con la fronte alta e lo sguardo sereno...
“E ora ditemi, fratelli miei carissimi... trovate giusta la mia proposta?”
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** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
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